Lemene, il fiume che ha fatto la storia. Visita alla mostra di Rufino di Aquileia e ai resti della basilica di Concordia (Alessia Ceciliot e Marta Nonis)

Foto visita a Concordia V E ginnasioMartedì 12 novembre la nostra classe, la 5E, e la classe 5C ginnasio si sono recate a Portogruaro dove hanno visitato la mostra dedicata a Rufino Turranio. Guidati da esperti archeologi abbiamo visitato la mostra relativa alla necropoli ritrovata nei pressi della cittadina e abbiamo assistito a una lezione di epigrafia latina.
Concordia è ricca di resti di sepolcri poiché fu per molti anni sede della necropoli dei soldati che avevano combattuto in quelle zone, oltre a essere una colonia romana e una città di frontiera abitata soprattutto da cittadini romani inviati in quei luoghi e da italici, attirati dalla prospettiva di ottenere in questa zona molte terre da coltivare. Questi territori infatti erano un tempo molto pericolosi da abitare, in quanto spesso vi si svolgevano battaglie contro i barbari.
In queste necropoli furono sepolti non solo soldati, ma anche operai della fabbrica di frecce lì situata- da cui poi Concordia ha preso il nome di Sagittaria- e commercianti siriani che giungevano per vendere le loro splendide stoffe e altri articoli di lusso.
Nel Museo Concordiese di Portogruaro sono custoditi soprattutto resti di sepolcri, per la maggior parte andati distrutti dalle alluvioni che hanno interessato il territorio. Analizzando alcuni dei sarcofagi si possono notare simboli che annunciano la presenza a Concordia del cristianesimo, segnalato ad esempio dal chrismon (cioè le lettere greche chi e ro, simbolo del nome di Cristo, che nel quinto secolo si trasformarono nella croce) o il disegno di delfini e di pavoni. Osservando bene inoltre si possono notare anche i segni che riportano i simboli del culto del dio Mitra, di derivazione indoiranica, o quello egiziano di Iside, entrambi molto diffusi fra i soldati.
Dopo esserci trasferiti a Concordia, siamo stati guidati alla visita dei resti della basilica paleocristiana situata sotto la Cattedrale di Santo Stefano protomartire. Questa basilica, che è possibile ammirare camminando su un elaborato tappeto di mosaico finemente decorato, era formata da tre navate e da un corridoio sopraelevato che congiungeva  l’abside con l’altare. Adiacente alla basilica è un’antica strada romana costruita con le classiche lastre di pietra (i basoli), in alcuni punti segnati dai solchi dei carri che per moltissimi anni percorsero quella via.
L’esperienza è stata molto interessante e costruttiva soprattutto per capire le differenze tra passato e presente, in particolare tra le religioni diffuse nella tarda antichità e il modo in cui venivano professate e il culto del Cristianesimo diffuso ora. Il tutto è stato reso ancora più piacevole dal viaggio in battello lungo il fiume Lemene, che ci ha permesso di ammirare la vita acquatica di un piccolo fiume in prima persona.
Ecco dunque un viaggio di 1500 anni di storia romana in 35 km percorsi con una semplice “carrozza del ventunesimo secolo”.

Alessia Ceciliot e Marta Nonis (V E ginnasio)