Desiderio: parola che deriva da “desiderantes”, termine coniato da Giulio Cesare.
Il desiderio secondo Freud è una vocazione.
Il desiderio è una potenza che ci spinge (ognuno ha il proprio).
Non c’è un desiderio buono o cattivo.
Il desiderio non ha una bussola del bene o del male.
Coloro che ci dicono cosa è giusto o sbagliato ci mettono addosso delle gabbie.
Il bene non è il desiderio, ma la realizzazione del desiderio.
Ciascuno di noi è storto come il tronco della vite, ma proprio in questo tronco contorto, si può trovare se stessi, non nella drittezza delle altre persone.
Il desiderio è una forza che ci spinge verso la vocazione, si si segue la propria vocazione si trova se stessi.
Cosa è il peccato?
Peccato è non assumere la vocazione del proprio desiderio.
Le cose che ci appassionano, sono quelle che ci svegliano.
Egoismo non è raggiungere ciò che vogliamo, ma obbligare qualcun altro a fare ciò che desideriamo.
Coloro che investiranno molto nel proprio desiderio riceveranno tanto.
Secondo la psicanalisi, il desiderio è una legge che non vieta ma libera.
La trasmissione del desiderio avviene attraverso un incontro; l’incontro che trasmette un contagio produce una grande forza.
Il desiderio è una forza che ci supera, ma l’importante è averne il pieno controllo.
Sacrificarsi per le altre persone è sbagliato, si diventa cattivi.
Volete sapere qual è il segreto perché i legami durino?
Il segreto è:”quando l’oggetto è sempre lo stesso eppure è sempre nuovo”.
Federico Filipetto (IVDs)