Intervista a Teho Teardo

Teho Teardo
Continuiamo la nostra rassegna di interviste a personalità nostrane andando ad approfondire la scena musicale underground locale, nella quale spicca il nome di Teho Teardo. Il compositore di colonne sonore di numerosi film di successo quali Il Divo, La Ragazza del Lago e Una Vita Tranquilla ci parla della sua esperienza musicale, dai suoi inizi nel campo dell’industrial music fino alla recente collaborazione con Blixa Bargeld, pioniere della scena industrial internazionale coi suoi Einsturzende Neubauten.

Cominciamo con la tua produzione musicale: da quel che ho potuto capire, al contrario delle mie aspettative, sei attivo nella scena musicale sin dagli anni 80, prima solista e poi con altri complessi quali i Meathead, nei quali si riconosce una forte vena industrial rock. Come è accaduto il passaggio da questa fase “rumorista” a quella più “melodica” che caratterizza buona parte della tua produzione solista attuale, come si può riscontrare nei lavori per il cinema o nell’ultima tua uscita?

Mica posso immaginarmi una vita sempre e solo nello stesso punto, sia musicalmente che in generale. Sarebbe una noia mortale. Per me si tratta di un percorso di ricerca. Non penso alla musica in termini di rumore o melodia, sono tutti elementi che mi interessano e che non sono in contraddizione tra loro.

Quali sono le tue principali influenze musicali?

Ascolto di tutto, da sempre. Ho alcuni riferimenti, che poi credo si siano sbriciolati nel mio tragitto fino a qui. Continuo sempre ad ascoltare cose nuove e anche dischi vecchi, ogni giorno cerco di ascoltare attentamente un disco, anche solo un lato di un vinile.

Specialmente nelle colonne sonore, ho potuto riscontrare un grande utilizzo di archi e strumenti classici. Vi è anche quindi un’influenza di musica classica? Se sì, quali compositori in particolare?

No, utilizzare gli archi non significa necessariamente parlare di influenza e di musica classica. Significa anche pensare al nostro tempo utilizzando alcuni strumenti della tradizione come se fossero il segnale di un sonar, lanciato indietro nel tempo per capire la risonanza che c’è tra allora ed oggi. Serve per aggiornare le nostre mappe. Ho ascoltato tantissima musica classica nel periodo in cui vivevo a casa dei miei genitori perché lì c’erano molti dischi di classica.

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