Pordenonelegge: dalla satira ai sentimenti – Irene Dal Bò

pordenonelegge2Dal 18 al 22 si è tenuto Pordenone legge, giornate in cui il protagonista assoluto è il libro. In centro si sono svolti vari incontri e anche il Leomajor ha dato il suo contributo a questa manifestazione.
Durante la prima mattinata infatti si è tenuto “Racconti in classe”: i due vincitori, Alessandro Cortez e Marta Zerio che l’anno scorso erano rispettivamente di terza media e quinta ginnasio, hanno scritto due racconti diversi nonostante avessero lo stesso input. Il primo infatti ha narrato di un alieno, mentre la seconda ha usato la bicicletta in modo metaforico paragonandola alla vita.
La consegna del premio Dedalus, che si è svolto in seguito a questo incontro, si basa su opere giudicate significative che spesso in Italia non sono riconosciute come dovuto, ne fa una selezione e premia i migliori. Ad esempio è stato il primo a riconoscere il libro Gomorra di Saviano. Il fine di questo progetto è quello di difendere i libri che dureranno nel tempo e non i “primi in classifica” che spesso sono successi momentanei. Protagonisti di questa edizione sono stati: Valerio Magrelli, il cui romanzo parla del rapporto difficile tra padre e figlio che non è mai così semplice e lineare; Cristina Alziati, che ha scritto molte poesie nate da un’esperienza personale molto dolorosa e il cui libro pone molte domande forti; Daniele Giglioli, che si è interrogato sul perché una generazione, che non ha subito traumi come quello di una guerra, ne va alla ricerca per avere qualcosa di interessante da raccontare.
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Giovani, cultura ed insegnamenti – Lisa Piccolo

pordenonelegge1Nei giorni 18, 19 e 20 settembre noi della VEg ci siamo recati a pordenonelegge, un’importante manifestazione che si svolge annualmente e che ha come protagonisti noti scrittori italiani, invitando però anche noi cittadini ad un piacevole incontro con la cultura. Durante la mattinata di mercoledì siamo andati all’Auditorium Vendramini di Pordenone, dove abbiamo potuto assistere alla presentazione del volume del concorso “Racconti in classe”. Questo concorso prevedeva che studenti di terza media e seconda superiore usassero la loro fantasia ed immaginazione con lo scopo di creare un racconto nel quale ci fosse una frase valida per tutti i partecipanti. La parte di uno dei racconti vincitori che mi è piaciuta di più diceva:” Quando si cade si rompe l’equilibrio tra vita reale e destino.” Mi ha colpita molto, poiché esprime qualcosa che mi riguarda personalmente: spesso infatti mi capita di cadere e non sapere più da che parte prendere in mano la mia vita, così ascoltando questa frase ho provato un certo senso di conforto misto ad una sorta di paura.
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PordenoneLEGGE, e per fortuna! – Martina Majello

image_largeMi chiamo Martina, faccio la quinta ginnasio e questa settimana la mia classe ed io siamo andati ad alcuni eventi…no, scusate ma questo non era il modo con cui volevo aprire questa recensione. In pratica in questi giorni la 5E ha partecipato ad alcuni incontri con diversi lettori, professori e altri importanti personaggi italiani legati al mondo della scrittura. Non per niente la manifestazione che si occupa di organizzarli si chiama Pordenonelegge. I tre giorni che abbiamo passato più tra i vialetti di Pordenone piuttosto che tra i banchi di scuola sono stati veramente creativi e allo stesso tempo impegnativi. Gli incontri che sono stati scelti per noi trattavano degli argomenti completamente diversi, spaziavano infatti dall’inquietudine alla satira. Per non scombussolare le cose credo che dovrei cominciare dal principio, ovvero dovrei raccontarvi di ogni singolo evento, ma non temete, non mi prolungherò così tanto, spero.
Per prima cosa abbiamo partecipato alla presentazione del volume contenente i racconti del concorso “Racconti in classe”. Si tratta di un concorso svolto a livello scolastico dove noi ragazzi abbiamo tre ore di tempo per scrivere un racconto di cui ci viene fornito l’explicit o l’incipit oppure una frase o dei versi da utilizzare come fonte di ispirazione. Chiunque abbia frequentato la terza media o la seconda superiore negli ultimi anni e, soprattutto, nei paraggi dovrebbe sapere di cosa si tratta. L’anno scorso, come hanno spiegato gli studenti stessi che presentavano l’evento, ciò che è stato fornito ai ragazzi era una strofa di una poesia di Pierluigi Cappello,  “Parole povere”. Personalmente ritengo che  non fosse così facile inserire la frase in un racconto. Quest’anno che cosa si inventeranno? Lo scoprirò io stessa, perché anche la mia classe parteciperà.
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