PORDENONE, LEGGE ancora?

Diciassette anni di racconti, diciassettesima edizione del concorso Campiello Giovani.
Un’avvincente e stimolante iniziativa che vuole fare emergere giovani scrittori.
Pordenone legge è l’occasione ideale per incontrarsi, per scoprire e condividere la passione per la lettura.
Giovedì 20 settembre, al convento di San Francesco a Pordenone, tre ragazze, tra i cinque giovani finalisti del premio Campiello, hanno incontrato un gran numero di studenti accompagnati dai loro professori provenienti da diverse scuole.
A dirigere l’incontro ci ha pensato lui, Marco Missiroli, vincitore del premio Campiello opera prima, e finalista di quest’anno.
Il concorso non era solo finalizzato al riconoscimento e alla premiazione di talenti, ma aveva lo scopo di creare dialogo e di far capire alle nuove generazioni l’importanza della letteratura.
Un vero e proprio strumento espressivo: scrivendo possiamo esprimere pensieri, opinioni, leggendo possiamo provare emozioni, sognare……
Una bella manifestazione, segnata da una partecipazione viva da parte degli studenti! Difficile annoiarsi con Missiroli: diretto, frizzante, con la battuta sempre pronta. Ha raccontato le sue avventure di quando era ragazzo, odiava leggere e scrivere, non sapeva cosa voleva fare del suo futuro, di una cosa era certo, non avrebbe mai voluto fare lo scrittore, ma si sbagliava!
Forse, anche tra gli studenti che hanno partecipato si nascondeva qualche aspirante scrittore.
Qualcuno in futuro lo diventerà, altri intraprenderanno diverse strade, ma da questo incontro, un messaggio è arrivato forte e chiaro: credere nei sogni, avere passioni e coltivarle.
Alessandra, Silvia e Martina: tre ragazze spontanee e intelligenti. Hanno risposto alle domande degli studenti con semplicità, parlando hanno trasmesso la loro passione, la grinta, la forze e l’energia delle loro idee.
Al termine dell’incontro sono stati letti gli inizi dei racconti scritti dalle ragazze. Racconti importanti su temi non facili, come la malattia, le discussioni in famiglia, la morte, ma anche sull’amore e l’amicizia.
E’ vero, scrivere aiuta!
Aiuta a crescere, a pensare, a fare emergere preoccupazioni e problemi.

Eva Bressan, 3Eu