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Al via il concorso “Caro autore, ti scrivo”
Al via la nuova strepitosa edizione del concorso “Caro autore, ti scrivo”, dedicato a tutti i giovani lettori tra i 12 e i 14 anni, e promosso dalla Fondazione pordenonelegge.it. Sono state selezionate quattro tra le migliori pubblicazioni della letteratura per ragazzi degli ultimi tempi, una rosa di nomi di grande qualità, che già dimostrano come anche quest’anno pordenonelegge riservi grande attenzione e grandi sorprese per il pubblico più giovane. Il primo titolo è un best seller internazionale, in Italia noto al grande pubblico anche grazie all’omonima serie televisiva, andata in onda con successo su Rai1: Braccialetti rossi. Il mondo giallo, scritto da Albert Espinosa, uno tra i maggiori autori spagnoli contemporanei. Nel libro Espinosa racconta la propria adolescenza segnata dal tumore, che ha combattuto tra i 14 e i 24 anni: molto più di un diario e di una testimonianza, è la raccolta di tutto ciò che la malattia gli ha insegnato. In modo diretto e coinvolgente, Espinosa mostra come unire la realtà quotidiana ai sogni più segreti e come trasformare ogni istante di vita, anche il più cupo, in un momento di gioia. Divenuto un successo internazionale, la fiction Braccialetti rossi negli Usa sarà diretta da Steven Spielberg, che ne ha acquistato i diritti.
Nella selezione del concorso “Caro autore, ti scrivo” anche il libro vincitore del Premio Andersen 2014, nella sezione “Miglior libro 9-12 anni”: La signorina euforbia di Luigi Ballerini, il racconto di due ragazzi che intraprendono un corso intensivo di pasticceria dove si fanno solo pasticcini su misura. La sfida è imparare a osservare attentamente e domandarsi di che cosa le persone abbiano realmente bisogno. L’autore, Luigi Ballerini, è psicanalista, giornalista, scrittore e si occupa da molti anni di tematiche relative all’infanzia e ai giovani. Ci sarà, poi, un classico tra i romanzi di formazione: Ciao, tu, scritto a quattro mani da due autori di riferimento della letteratura italiana per ragazzi, Beatrice Masini e Roberto Piumini. A muovere la storia una domanda insolita: che cosa fai se un giorno, in classe, trovi un bigliettino nello zaino da parte di qualcuno che vuole farsi scoprire? Cominci a guardarti intorno per capire chi è che ti osserva e ti studia durante le ore di lezione. E fantastichi: sarà lei, sarà lui? Per la prima volta, dopo quindici anni di ristampe di questo libro così amato dai ragazzi, gli autori ne parleranno insieme a pordenonelegge.it. A chiudere la selezione, L’ombra di Amadeusdi Pierdomenico Baccalario, uno tra i più amati scrittori di avventura. Dopo aver ideato molte serie e romanzi di successo, tra cui Century e Ulysses Moore, Baccalario gioca con la Storia per riconsegnare un racconto pieno di suspence intorno a quattro vite immortali, legate da un unico misterioso filo…
Il concorso “Caro autore, ti scrivo” è rivolto a tutti gli studenti delle Scuole Secondarie di I grado (12-14 anni), che vengono invitati – già adesso e nelle vacanze estive – a leggere uno dei quattro libri selezionati e a scriverne una recensione sotto forma di lettera all’autore, da inviare entro e non oltre venerdì 12 settembre 2014. Due le novità del concorso: la modalità per partecipare e la giuria. Per trasmettere l’elaborato è necessario accedere al sito www.pordenonelegge.it sezione Concorso “Caro autore, ti scrivo…”, compilare l’apposito form e allegarlo in formato pdf o word. Spetterà poi a una giuria di qualità, composta da Andrea Valente(Presidente), Silvia De Iuri, Alessandra Gabelli, Valentina Gasparet, Elisabetta Pieretto, Paola Schiffo, scegliere i vincitori. Nell’ambito della XV edizione di pordenonelegge.it verranno premiati i primi tre “critici in erba” per ciascun titolo, che si aggiudicheranno la pubblicazione del loro lavoro sul sito www.pordenonelegge.it, riceveranno una pergamena autografata dall’autore recensito e una selezione di libri pubblicati dagli editori che rientrano nella selezione. Tutte le lettere pervenute verranno consegnate agli autori a cui sono rivolte e rappresenteranno un importante riferimento per la conduzione degli incontri.
Il regolamento del concorso e tutte le informazioni qui
Info: Segreteria organizzativa Fondazione pordenonelegge.it
Tel. 0434.381605 fondazione@pordenonelegge.itwww.pordenonelegge.it
Alberto Bertoni e Stefano Dal Bianco raccontano la loro poesia, Giudici e Zanzotto
A Pordenone la primavera ha il profumo della poesia, quella che sarà protagonista al Teatro Verdi dal prossimo marzo, con incontri per la città e per le scuole.
Si tratta di due importanti doppi appuntamenti. Non è un gioco di parole: due gli appuntamenti, uno con Alberto Bertoni e l’altro con Stefano Dal Bianco, che infatti daranno vita rispettivamente a due momenti, uno al foyer del Teatro Comunale Giuseppe Verdi alle 18.00 (Bertoni il 19 marzo e Dal Bianco il 3 aprile) per tutti gli appassionati di poesia; il secondo, alle 10.30 del giorno dopo, nella sala principale dello stesso Verdi, per illustrare un grande poeta del secondo Novecento agli studenti degli istituti superiori, che vedrà impegnato il 20 marzo Bertoni in una lezione su Giovanni Giudici e il 4 aprile Dal Bianco con un intervento su Andrea Zanzotto.
Alle 18.00, al foyer del teatro, per stare insieme ascoltando le poesie di quei poeti che più sono stati significativi per la loro esperienza, lette e commentate, accostate alle proprie che, per vicinanza o contrapposizione, a quelle sono per qualche ragione legate. Una formula che è già una tradizione pordenonese e che ora viene riproposta da pordenonelegge e dai suoi partner (tra i quali Banca FriulAdria Crédit Agricole) in uno spazio del Teatro Verdi, sempre più “casa della poesia”. Le “lezioni” della mattina successiva fanno parte di un progetto in collaborazione con il Liceo Leopardi-Majorana e ipoetisonovivi.com, che intende promuovere la poesia a scuola, proponendo nel blog una poesia al giorno da leggere in classe. Alberto Bertoni e Stefano Dal Bianco non parleranno di Giudici e Zanzotto soltanto come assidui lettori e poeti interessati, ma soprattutto nel loro ruolo di studiosi, che dei due poeti hanno dato interpretazioni profonde e originali, diventate per molta parte letture tra le più accreditate. Queste lezioni vogliono accendere l’interesse su due importantissimi poeti del secondo Novecento italiano che, purtroppo, poche volte gli studenti riescono ad incontrare nel corso della loro vicenda scolastica.
Alberto Bertoni è nato a Modena, dove vive, nel 1955. Insegna Letteratura Italiana contemporanea nell’Università di Bologna; come critico, oltre a numerosi saggi di argomento novecentesco, ha pubblicato i volumi Dai simbolisti al Novecento. Le origini del verso libero italiano (il Mulino, 1995), La poesia. Come si legge e come si scrive (Il Mulino, 2006) e La poesia contemporanea (Il Mulino, 2012). Sul versante poetico ha pubblicato, tra gli altri, i volumi Il catalogo è questo. Poesie 1978-2000 (Il cavaliere azzurro, 2000); Le cose dopo (Aragno, 2003); Ho visto perdere Varenne (Book, 2006) e Ricordi di Alzheimer (Book, 2008); Il letto vuoto (Aragno, 2012).
Stefano Dal Bianco è ricercatore presso l’Università di Siena. Di Andrea Zanzotto ha curato, con Gian Mario Villalta, il volume de I Meridiani Le poesie e le prose scelte (Milano, Mondadori, 1999); nel 2011 ha curato l’edizione di Tutte le poesie di Andrea Zanzotto (Milano, Oscar Mondadori, 2011). I due suoi principali libri di poesia sono Ritorno a Planaval (Mondadori, 2001) e Prove di libertà (Mondadori, 2012).
L’America dimenticata – (IVBs)
Il 18 di settembre, nell’ambito di “Pordenonelegge” si è svolta la conferenza “L’AMERICA DIMENTICATA” tenuta dai relatori Lucio Russo, matematico e fisico, e Valerio Vladmiro architetto e storico. Si è analizzato il contenuto dell’omonimo libro di Russo, che si propone di dimostrare la presenza di contatti tra l’America e civiltà del Mediterraneo prima di Cristoforo Colombo, che secondo la tradizione “scoprì” l’America, e ancora prima dei Vichinghi. Infatti è ormai un’idea accettata che questi giunsero nel nuovo continente attraverso le rotte nordiche.
Il libro si suddivide in due parti, la prima storico/teorica ed una seconda in cui sono presenti esempi concreti. Nella prima parte viene affrontata la storia delle civiltà e vengono proposte due teorie di evoluzione dell’uomo: secondo la teoria dell’evoluzionismo lo sviluppo riguarda propriamente ogni civiltà che segue il suo processo individualmente, quindi coesisterebbero livelli di avanzamento diversi; poiché sono presenti differenze sostanziali tra le varie culture si potrebbe quasi sfiorare il tema del razzismo. La seconda teoria predilige il diffusionismo, ipotizzando quindi uno sviluppo della civiltà e dell’innovazione diffusa appunto grazie ai contatti (es. la ruota viene scoperta una volta sola).
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Dante e il Cristianesimo – Eugenia Colin
La conferenza tenuta il 18 settembre da Carlo Sini, filosofo italiano tra i più noti, in occasione del suo nuovo libro che utilizza spunti riguardanti Dante e la Divina Commedia tratti dai libri di Erich Auerbach, filologo tedesco vissuto tra ‘800 e ‘900, si apre con una domanda: ‹‹Perché Dante ha scelto il volgare?››.
La Divina Commedia, opera senza eguali in nessuna letteratura, opera da considerare l’inizio di quello che è il mondo in cui viviamo noi oggi infatti è stata scritta in lingua volgare. La risposta potrebbe sembrare perfino banale, ma proprio per questa sua banalità diventa complicata. L’uso di questa lingua risulta una novità per il periodo in cui è stata scritta la Commedia e una stranezza per il fatto che Dante si è ispirato a Virgilio per il suo percorso e quindi a rigor di logica avrebbe dovuto usare il latino; ma come scrisse nel De vulgari eloquentia (scritto in latino perché il testo venisse letto dai più ricchi) il volgare è da considerare la lingua materna, quella che appartiene al popolo ma che può essere anche resa elegante. La scelta del volgare di Dante è poi giustificata dalla rivoluzione indotta dal Cristianesimo: fino al primo secolo dopo Cristo alcuni gruppi di convertiti che non si ritrovano più nel paganesimo e quindi non vogliono neppure frequentare i circoli culturali, si estraniano dalla lingua latina prediligendo il volgare come lingua per i cristiani, coloro che vogliono allontanarsi dal classicismo.
Giovani, cultura ed insegnamenti – Lisa Piccolo
Nei giorni 18, 19 e 20 settembre noi della VEg ci siamo recati a pordenonelegge, un’importante manifestazione che si svolge annualmente e che ha come protagonisti noti scrittori italiani, invitando però anche noi cittadini ad un piacevole incontro con la cultura. Durante la mattinata di mercoledì siamo andati all’Auditorium Vendramini di Pordenone, dove abbiamo potuto assistere alla presentazione del volume del concorso “Racconti in classe”. Questo concorso prevedeva che studenti di terza media e seconda superiore usassero la loro fantasia ed immaginazione con lo scopo di creare un racconto nel quale ci fosse una frase valida per tutti i partecipanti. La parte di uno dei racconti vincitori che mi è piaciuta di più diceva:” Quando si cade si rompe l’equilibrio tra vita reale e destino.” Mi ha colpita molto, poiché esprime qualcosa che mi riguarda personalmente: spesso infatti mi capita di cadere e non sapere più da che parte prendere in mano la mia vita, così ascoltando questa frase ho provato un certo senso di conforto misto ad una sorta di paura.
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PordenoneLEGGE, e per fortuna! – Martina Majello
Mi chiamo Martina, faccio la quinta ginnasio e questa settimana la mia classe ed io siamo andati ad alcuni eventi…no, scusate ma questo non era il modo con cui volevo aprire questa recensione. In pratica in questi giorni la 5E ha partecipato ad alcuni incontri con diversi lettori, professori e altri importanti personaggi italiani legati al mondo della scrittura. Non per niente la manifestazione che si occupa di organizzarli si chiama Pordenonelegge. I tre giorni che abbiamo passato più tra i vialetti di Pordenone piuttosto che tra i banchi di scuola sono stati veramente creativi e allo stesso tempo impegnativi. Gli incontri che sono stati scelti per noi trattavano degli argomenti completamente diversi, spaziavano infatti dall’inquietudine alla satira. Per non scombussolare le cose credo che dovrei cominciare dal principio, ovvero dovrei raccontarvi di ogni singolo evento, ma non temete, non mi prolungherò così tanto, spero.
Per prima cosa abbiamo partecipato alla presentazione del volume contenente i racconti del concorso “Racconti in classe”. Si tratta di un concorso svolto a livello scolastico dove noi ragazzi abbiamo tre ore di tempo per scrivere un racconto di cui ci viene fornito l’explicit o l’incipit oppure una frase o dei versi da utilizzare come fonte di ispirazione. Chiunque abbia frequentato la terza media o la seconda superiore negli ultimi anni e, soprattutto, nei paraggi dovrebbe sapere di cosa si tratta. L’anno scorso, come hanno spiegato gli studenti stessi che presentavano l’evento, ciò che è stato fornito ai ragazzi era una strofa di una poesia di Pierluigi Cappello, “Parole povere”. Personalmente ritengo che non fosse così facile inserire la frase in un racconto. Quest’anno che cosa si inventeranno? Lo scoprirò io stessa, perché anche la mia classe parteciperà.
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