“Braccia rubate all’agricoltura”; non dite di non aver mai pensato che Dante invece della penna avrebbe potuto impugnare una zappa. Spesso è noioso ascoltare in classe la Divina Commedia o riempire pagine di parafrasi e commenti.
Anche molti di noi, quando abbiamo deciso di partecipare alle letture, non impazzivano per Dante, ma spinti dalla curiosità ci siamo messi in gioco.
Quindi incominciano le prove.
Conosciamo gli altri ragazzi perlopiù di vista, incontrati forse lungo i corridoi; ma dopo scambi di opinioni e qualche chiacchiera si crea un clima amichevole a scherzoso.
Seguono il progetto Carla Manzon, attrice cosmopolita (come le piace definirsi), e Silvia Corelli, della compagnia teatrale “Punto e… a capo”.
Con il loro aiuto iniziamo a farci spazio tra enjambement, pause espressive e allitterazioni, ma malgrado queste difficoltà non ci lasciamo intimidire.
La lingua del poema poco a poco ci suona più familiare e la lettura scorre; prendono forma i personaggi: gli eterni Poeti e Filosofi del limbo fanno innamorare Carla al canto IV: dalle sue parole traspare tanta ammirazione da commuovere; richiama dal foglio le anime magne (“quelli è Omero poeta sovrano; / l’altro è Orazio satiro che vene; / Ovidio è ‘l terzo, e l’ultimo Lucano”).
Caratterizzare i personaggi è parte della lettura espressiva, senza dimenticare mai le emozioni e il contenuto. Un po’ di tecnica è fondamentale: Silvia in questo è abilissima. Con qualche trucchetto scioglie problemi che prima ci sembravano tanto intricati: per non essere piatti, basta variare la velocità; per chiarire il concetto, inserire brevi pause e accentare le parole-chiave; per passare da un dialogo, a un ricordo, a una descrizione bisogna modulare la voce.
Facciamo progressi: Dante diventa chiaro, ci scappa perfino qualche risata.
Ora che tra di noi ci conosciamo meglio le battute sulla Divina Commedia vengono naturali.
Sbocciano maliziosi fraintendimenti (uno fra tutti: “come l’uom si fa sego” Pg,XVII,58), speculazioni sulla natura degli STUPEFACENTI mezzi usati dal poeta, qualche parolaccia dantesca a condire le nostre prove.
Presto arriva Pordenonelegge e i nostri instancabili lettori sono pronti ad aprire la manifestazione. Dal 19 al 21 settembre ci siamo esibiti in Biblioteca Civica con Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Salire sul palco ci ha emozionati più del previsto, ma riusciamo a mantenere un clima allegro e di curiosità.
Alla maratona prendono parte ospiti e inaspettati lettori, tra cui i professori universitari Francesco Bruni e Alberto Casadei, il sindaco Claudio Pedrotti, il filosofo della scienza Stefano Moriggi, il sociologo inglese Robert Dunbar, che ha portato la sua versione dell’Inferno in Inglese.
Non dimentichiamo la partecipazione dei prof. Susanna Corelli e Massimiliano Merisi, e di tutti quelli che ci hanno ascoltato: senza di loro non saremmo mai riusciti a organizzare questo evento.
Possiamo dire di aver riscoperto il significato originario della Divina Commedia e di aver apprezzato per la prima volta la musicalità, la narrazione e le passioni che muovono il poeta.
Il giudizio di un’opera non dovrebbe essere alterato solo perché incide sul rendimento scolastico.
Speriamo di avervi con noi per uno dei prossimi classici!
Giulia Appi e Alberto Scala