Caro Calvino, le tue fiabe in 4 tweet

Caro Italo Calvino, sono trascorsi oltre cinquant’anni da quando Lei si è immerso nel mondo sottomarino delle fiabe privo di ogni fiocina specialistica e di occhiali dottrinari, con la sola bombola d’ossigeno dell’entusiasmo – come scrive nella introduzione al volume che le raccoglie -, ma l’effetto benefico di quel lavoro si sente anche ora. Le Fiabe italiane che Lei ha riscritto attingendo al vasto patrimonio etnografico, antropologico, letterario di ricercatori, scrittori e dilettanti, hanno funzionato come un catalizzatore d’immagini, sogni, ricordi, emozioni, sensazioni, che i lettori hanno avuto modo di provare e accumulare, passando e ripassando, prima come bambini, poi come genitori, tra quelle pagine fitte di fate, streghe, regine, principesse, animali parlanti, oggetti magici, piante, malefici e altro ancora. Se c’è una cosa che personalmente ho imparato dalla lettura di questo corpus fiabesco è «l’infinita possibilità di metamorfosi di ciò che esiste», come Lei scrive nell’introduzione. Continua a leggere