Alessandro Baricco e la magia di Mr Gwyn

mr-gwynJasper Gwyn è uno scrittore di fama mondiale, vive a Londra e apparentemente ha una vita perfetta. D’improvviso capisce che vuole smettere di scrivere, vuole cambiare il suo vivere quotidiano. Così, un giorno, pubblica un articolo su “Il Guardian”, nel quale elenca cinquantadue cose che non avrebbe più fatto nella sua vita. L’ultima dell’elenco era, appunto, smettere di scrivere libri.
Jasper Gwyn su trasferisce in Spagna, scompare per qualche mese quando d’un tratto sente che gli manca il gesto dello scrivere. Prova la scrittura mentale, ma senza buoni risultati; allora tenta di analizzare ogni suo singolo gesto, come proponeva l’esercizio di un film, ma non funziona. Passa in rassegna tutti i mestieri in cui è prevista la scrittura e, dopo una lunga ricerca, decide che avrebbe fatto il copista.
Un giorno si trova a visitare una galleria d’arte e si ferma ad osservare incuriosito le foto e i ritratti di un artista. Mr Gwyn stava cercando un equilibrio, “quel baricentro che evidentemente gli era venuto a mancare” quando aveva smesso di scrivere.
I ritratti lasciano immaginare una storia, quella storia che Jasper avrebbe voluto scrivere, un modo per “riportare a casa” le persone. Decide che avrebbe scritto ritratti.
Si occupa di trovare un luogo, un ex garage nel quale ‘lavorare’, una musica che colmi il vuoto del silenzio, delle lampadine che abbiano tempo determinato.
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