Da tempo gli esseri umani sognano e temono un prossimo futuro postumano, in cui macchine e organismi viventi si fonderanno. È il senso più appariscente e inquietante della “fabbricazione dell’uomo”: una manipolazione tecnica in grado di intaccare i confini della vita. In un diverso senso, alla propria fabbricazione l’umanità si dedica da millenni, attraverso interventi ed esercizi antropotecnici. Il postumano non farebbe in tal caso che esaltare la tensione perenne dell’umano all’autosuperamento. La condizione postumana può infine essere intesa come rinuncia a concepirci quale assoluta eccezione tra le specie animali, per riconoscere la nostra appartenenza a una comune zoosfera. Il volume si muove fra le tre prospettive, esplora alcune varianti del nuovo racconto sull’aldilà dell’umano, cercando di non perdere di vista il gioco di forze implicito nelle tecniche della vita, il loro rapporto con il potere, le sfide da esse lanciate all’etica, al diritto, alla politica.
INDICE
Introduzione
Giovanni Leghissa
Il postumano: un nuovo paradigma? – Riflessioni a partire dall’antropologia di Hans Blumenberg
Marina Maestrutti
Transumanisti e “bioluddisti”. Quale democrazia e quale etica per il postumano?
Roberto Marchesini
Tecnopoetiche postumanistiche
Claudio Tondo
La manutenzione dell’umano. Estendere la vita e vincere la morte nella prospettiva delle tecnoscienze
Antonio Lucci
Il concetto di tecnica nel pensiero di Peter Sloterdijk
Eliana Villalta
Ancora Lettere sull’umanismo?
Beatrice Bonato
Il presente dell’umano
Tiziano Sguazzero
Dignità e libertà dell’uomo. Le premesse filosofiche del dibattito sulla dignità umana
Francesca Scaramuzza
Animali singolari