27 gennaio, Giorno della Memoria

Giornata della memoria

Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai.

Elie Wiesel, La notte

LA BIBLIOTECA CIVICA PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Le Filosofe della Memoria

Etty Hillesum, Irène Némirovsky, Edith Stein

a cura di Silvia Lorusso

Biblioteca Civica – Sala conferenze

giovedì 26 gennaio 2012  –  ore 18.00

L’incontro si snoda attraverso le vicende e le parole di queste tre grandi figure di donna il cui intelletto e la cui penna sono stati inghiottiti nella voragine dell’Olocausto. Donne sorrette dalla fede e da una grande forza interiore che sono giunte fino a noi attraverso la testimonianza degli scritti che ci hanno lasciato, facendone fluire l’anima e il pensiero insieme all’inchiostro con cui hanno vergato i loro fogli.

 Silvia Lorusso è drammaturga e regista teatrale. Ha portato in scena i propri lavori in vari  teatri nazionali. Da anni sul territorio si dedica al teatro e alla letteratura. Fra i suoi ultimi lavori: Il moglioLe notti insonni di Edgar Allan Poe e Streghe si nasceHa collaborato con la Biblioteca Civica di Pordenone con la realizzazione degli incontri: Lucide visioniIl viaggio affermato e il viaggio negatoArtemisia Gentileschi.

 

Zyklon B – I vui da li’ robis/Gli occhi delle cose

Poesie in friulano di Giacomo Vit

ispirate ad Auschwitz

a cura di Gianmario Lucini (edizione CFR)

 

Biblioteca Civica – Sala conferenze

venerdì 27 gennaio 2012  –   ore 18.00

Ziklon B – I vui da li’ robis (Gli occhi delle cose) è una raccolta di poesie scritte in friulano che prendono spunto dagli oggetti appartenuti ai deportati di Auschwitz , rimasti a testimoniare la loro presenza in quel luogo di morte. Capelli, scarpe, occhiali, scodelle, bambole…che in una luce irreale rappresentano con la loro “vitalità” una forma di opposizione al nulla, perché, come dice il critico Gianmario Lucini nell’introduzione, “il vero antidoto al male è guardarlo bene in volto… conservarne la memoria, non dimenticandolo mai.”

Giacomo Vit, maestro elementare di Cordovado, è autore di opere in friulano di narrativa e di poesia, di cui si ricordano Chi ch’i sin…,Pasian di Prato, Campanotto, 1990; La plena, Pordenone, Biblioteca Civica, 2002, Sòpis e patùs, Roma, Cofine, 2006 e Sanmartin,Faloppio, Lietocolle, 2008. Nel 2001, con Marsilio ha fatto uscire La cianiela, una raccolta di poesie edite e inedite scritte dal 1977 al 1998. Ha fondato il gruppo di poesia “Majakovskij”, e con Giuseppe Zoppelli ha curato le antologie della poesia in friulano Fiorita periferia, Campanotto, 2002 e Tiara di cunfìn, Biblioteca civica di Pordenone, 2011. Ha pubblicato anche alcuni libri per l’infanzia.