Convegno di giovani archeologi – Il Leomajor protagonista a Cividale (Francesco Amato)

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Pordenone – Si è tenuto lo scorso 28 marzo, presso la chiesa di San Francesco di Cividale, il convegno dal titolo “Archeologia a scuola”, conclusivo del progetto “Metodologia della ricerca storica” che ha visto coinvolte ben 25 classi del liceo Leopardi-Majorana, peraltro unica scuola di tutta la provincia partecipante all’evento. Questa sorta di “workshop di giovani archeologi” è stato organizzato dal Museo Archeologico Nazionale di Cividale, in collaborazione con il Convitto Nazionale “Paolo Diacono”, con il comune intento di permettere un confronto diretto tra le varie scuole della regione che hanno preso parte a tale progetto. Oltre al già citato “Paolo Diacono” e al Leo-Major, per cui erano presenti la dirigente Teresa Tassan Viol, le professoresse referenti Angela Piazza e Rosanna Acierno, l’archeologo-guida Luca Marigliano e una ventina di ragazzi, l’incontro ha visto la partecipazione del liceo “Stellini” e del liceo “Marinelli” di Udine, della scuola media “G. Corsi” di Trieste e della scuola media “Piccoli” di Cividale. “Nel museo la scuola è la protagonista” ha sottolineato Fabio Pagano, direttore del museo archeologico di Cividale, evidenziando come si stia puntando sempre più al coinvolgimento dei ragazzi in questo tipo di progetti. “Non dobbiamo dare la bellezza per scontata, dobbiamo ereditarla, prenderne possesso” aggiunge, spingendo così i ragazzi a rivalutare seriamente il binomio “museo-noia”. Ha preso poi la parola il rettore del “Paolo Diacono”, il quale ha tenuto a ribadire il ruolo di protagonisti degli studenti. Con il proseguimento dei saluti, la parola è passata alla dirigente del Leo-Major: “Ci sentiamo a casa, anche se siamo i più lontani. Da sette anni la nostra scuola prende parte a questo progetto, a cui crede fermamente e per cui dobbiamo ringraziare la passione, l’entusiasmo e la generosità dei nostri docenti”. Hanno concluso questa parte introduttiva, Chiara Magrini ed Elisa Zenarolla, le archeologhe organizzatrici di questo incontro insieme agli studenti del “Paolo Diacono”, evidenziando come sia stato “entusiasmante affrontare delle sfide, avendo intrapreso un percorso con ragazzi più grandi rispetto agli anni precedenti”. E’ iniziato, poi, il lungo giro di presentazioni dei propri progetti da parte di ciascuna scuola, scandito da un via vai sul palco di studenti in veste di relatori. Si è potuta notare la notevole variabilità dei progetti, dallo “stage a Paestum” alle “ville dell’ager di Forum Iulii”, dal “progetto UNESCO 2.0” al “viaggio nell’Italia Langobardorum”. Si sono distinti per serietà e professionalità i due giovani relatori del Leo-Major, Rebecca De Martin e Alberto Francesconi, i quali, nonostante qualche problema di tipo tecnico-informatico, hanno esposto al meglio il progetto “I territori della didattica”. In cosa consisteva tale progetto, sono stati proprio loro a spiegarlo: “La collaborazione tra il nostro liceo, l’associazione Eupolis, il Patrocinio del Comune di Pordenone e il supporto della Provincia di Pordenone ci hanno permesso di intraprendere questo progetto di 210 ore totali, svolto presso il Museo del Friuli Occidentale, allestito presso il Castello di Torre.
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Questo progetto di storia e archeologia è stato suddiviso in due moduli, uno per le classi prime e uno per le seconde. Il primo modulo, suddiviso in quattro incontri, ci ha permesso uno studio approfondito della metodologia, l’applicazione sperimentale della ricerca archeologica attraverso lo scavo stratigrafico, l’analisi delle fonti e l’individuazione dei siti in mappe catastali” con queste parole si è destreggiata abilmente sul palco la giovane Rebecca. “Il secondo modulo – prosegue Alberto – è stato suddiviso in tre incontri, riguardanti le necropoli altomedievali, l’incastellamento e lo sviluppo del centro storico di Pordenone. In particolare, il primo incontro è stato ulteriormente suddiviso in tre parti, metodo, interpretazione ed esperienza”. I ragazzi si sono inoltre serviti di alcuni video esplicativi riguardo al lavoro svolto. L’apprezzamento nei loro confronti si è potuto constatare negli applausi scroscianti e nei complimenti dei presenti, negli occhi ammirati delle insegnanti, dell’archeologo, Luca Marigliano e nell’entusiasmo dei compagni al loro ritorno ai posti a sedere. Insomma, ancora una volta il Leo-Major si è fatto riconoscere per professionalità, applicazione e voglia di essere presenti, in tutti i campi. Un ruolo da protagonista che spetta di diritto a questo liceo, vero esempio per gli altri istituti scolastici pordenonesi. A buon intenditor, poche parole…

Francesco Amato VBg