Franco Di Mare incontra gli studenti al Concordia di Pordenone (Alberto Francesconi, Francesco Amato)

Studenti del Leomajor e Franco Di Mare

Ospite d’eccezione all’Auditorium Concordia, per la V edizione degli Incontri con l’autore (Giornata internazionale del libro), organizzati dalla professoressa Merighi dell’Istituto Flora, è stato quest’anno il noto giornalista e scrittore Franco Di Mare, venuto per parlare del suo libro “Non chiedere perché”. Si tratta di un romanzo autobiografico nel quale l’autore riflette indirettamente sulla propria esperienza di inviato durante la guerra in Bosnia, all’inizio degli anni ’90 e sull’incontro con la piccola Malina, la bimba da lui salvata dall’inferno del conflitto armato di Sarajevo. Il primo intervento dell’autore è stato anticipato dalla proiezione in sala di un video e dalla lettura di una poesia e di una recensione, tutti lavori realizzati dagli studenti degli istituti coinvolti. A questo punto, ha preso la parola Di Mare, il quale si è soffermato sulla motivazione del peculiare titolo del romanzo e sulla descrizione della sua vita da giornalista inviato, che l’ha messo a contatto con la cruda realtà della guerra. Durante questo discorso di apertura, gli studenti che riempivano l’Auditorium hanno ascoltato rapiti le parole profonde dell’autore, il quale non ha solo parlato del suo romanzo, ma ha descritto emozionanti particolari della propria vita, catturando così l’attenzione dell’intera platea.
Nel corso dell’incontro sono state poste all’autore numerose domande dai ragazzi e i suoi brillanti interventi sono stati inframmezzati dalla lettura di altri testi e dalla visione di video, sempre realizzati dagli studenti. Le domande si sono distinte per serietà e impegno e Di Mare ha risposto con trasporto ed entusiasmo. In particolare, si è soffermato sulle esperienze più impressionanti vissute nei vari teatri di guerra e sui risvolti che hanno avuto sulla sua persona. Inoltre, in risposta ad una domanda da lui molto apprezzata, ci ha illustrato quello che, a parer suo, è il miglior percorso da intraprendere per diventare giornalista, spronandoci ad impegnarci a fondo per raggiungere i nostri obiettivi. Al termine dell’incontro Mattia Guido, giovane che frequenta la 3 AKC presso l’istituto “F. Flora”, ha avuto modo di stupire ed emozionare tutti i presenti con una lettera da lui scritta per Malina, o meglio Stella, la piccola protagonista del romanzo, adottata da Di Mare, il quale commosso ha assicurato che avrebbe consegnato la lettera alla figlia.
Dopo i ringraziamenti di rito da parte della preside del Flora, istituto promotore dell’evento, Di Mare si è dimostrato disponibilissimo a salutare di persona molti ragazzi, vogliosi di conoscere da vicino l’autore di un libro tanto apprezzato come “Non chiedere perchè” e di farsi autografare la propria copia del romanzo.
Questo incontro, in definitiva, non ha solo permesso ai numerosi studenti presenti di ascoltare le parole di uno scrittore e giornalista rinomato come Franco Di Mare, ma anche  di stabilire un dialogo profondo tra l’autore e i ragazzi stessi, attraverso domande, letture, video e interventi. E’ stata dunque un’esperienza assai apprezzata dall’intero pubblico di giovani, attenti e partecipi durante tutta la mattinata.

Alberto Francesconi, Francesco Amato V B ginnasio.

Le promesse della letteratura. Premiati i racconti degli studenti ispirati da un verso del poeta Cappello

raccontinclasse

Si è conclusa ieri pomeriggio all’auditorium Concordia di Pordenone la V edizione di “Racconti in classe”, concorso di scrittura creativa per studenti di 3. media e di 2. superiore, promosso dal Liceo Leo-Major di Pordenone, dalle scuole medie della provincia che hanno aderito all’iniziativa e da Pnlegge.
I racconti finalisti, letti dall’attrice Carla Manzon, sono stati premiati da Valentina Gasparet e Alberto Garlini (rappresentanti della giuria), dall’assessore provinciale all’istruzione Nicola Callegari e dal sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti. Ammiratore, quest’ultimo, dell’ospite d’onore: il poeta friulano Pierluigi Cappello. E proprio intorno alla suggestione proposta dai suoi versi “Uno cade dalla bicicletta legata/e quando si alza ha la manica della giacca strappata/e prova a rincorrerci” estratti da “Parole povere” (Mandate a dire all’imperatore, Crocetti Editore 2010) si sono articolati i racconti. Non sono certo “parole povere” quelle che Cappello rivolge alla platea, ma preziosi ricordi e considerazioni, in grado di creare un’atmosfera densa e sospesa, un silenzio tanto commosso da coprire perfino il respiro, rotto solo dagli applausi che incoraggiano il poeta a leggere un’altra poesia, ancora un pezzo di sé. Cappello celebra il miracolo che la lettura fa della vita, costruendo scenari che cambiano il profilo della realtà, unificata in uno sguardo che si nutre di interno ed esterno, realtà ed immaginazione, passato e presente. Anche per lo scrittore e presidente di giuria Alberto Garlini sono fondamentali le letture degli anni della formazione, che costruiscono l’autentica voce narrativa. Testimonianza ne sono questi racconti, pregevoli nello stile e nelle lucide considerazioni sulla vita spesso amara e dolorosa, e che abbozzano un orizzonte dorato per la letteratura di Pordenone, che potrebbe magari presto sfidare l’olimpo degli scrittori consacrati. Per le scuole medie: terzi ex equo Marco Del Sordo (3B “P. P. Pasolini) e Luca Ceselli (3D “T. Drusin”), seconda Elisa D’Arenzo (3D “Centro Storico”) e primo Alessandro Cortes (3A “G. Lozer”. Per il Liceo Leo-Major: terzi ex equo Eleannys Terrenzio (5Dg) e Alessandro Fanti (5Eg), seconda Chiara D’Onofrio (5Bg) e prima Marta Zerio (5Dg).

Francesca Pessotto, da Il Gazzettino, 23 febbraio 2013

Leggiamoci con cura

LEGGIAMOCI CON CURA, seconda edizione, è un Convegno proposto dal Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (CRO) inerente al narrare e scrivere di sé in medicina, ovvero all’importanza che tali aspetti ricoprono all’interno del processo di cura.
L’intento è quello di apportare un contributo concreto alla Medicina Narrativa. Tale approccio, che si sta sempre più affermando, è complementare alla “Medicina basata sul- le prove di efficacia” e punta allo sviluppo di una pratica clinica in cui il dato scientifico sia integrato dalle narrazioni personali dei pazienti per costruire un percorso di cura condiviso tra medici, operatori e malati, al fine di promuovere una medicina realmente attenta alle singole persone.
L’evento si sviluppa nell’ambito del Gruppo Patient Education del CRO di cui sono parte attiva, oltre a personale sanitario e di ricerca, anche rappresentanti di Associazioni di Pazienti e Volontari presenti in Istituto, e la Biblioteca Civica di Aviano.
L’Istituto ha una tradizione decennale nel raccogliere le testimonianze dei pazienti affidate a quaderni e a “diari di bordo” collocati in diverse aree dell’ospedale e nel divulgarle attraverso vere e proprie pubblicazioni. Ora si propone di consolidare anche un percorso di Medicina Narrativa per favorire il confronto, la condivisione e la diffusione delle competenze tra operatori e pazienti.
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L’Orlando Furioso: tra classicità e modernità

Il 10 febbraio si è tenuto all’Auditorium Concordia lo spettacolo “L’Orlando Furioso”, basato sul poema di Ariosto.

Aspettandoci vestiti d’epoca e versi classici, si è in realtà assistito ad una rappresentazione del tutto nuova e inaspettata, un insieme di tradizione e modernità. L’attore, nel ruolo di narratore, ha avuto la capacità di inserire entrambi gli elementi, creando uno spettacolo equilibrato e semplice: se infatti le spiegazioni storiche e narrative erano presenti, certo non sono mancate innovazioni e battute divertenti.

La rappresentazione si è svolta tra racconto espositivo e raffigurazione visiva: il presentatore ha raccontato l’intera storia, capitolo per capitolo, coinvolgendo il pubblico anche mediante video molto particolari. È stata mostrata una ripresa in cui si fingeva un dialogo tra il ragazzo-narratore e un presunto professore di lettere proveniente dall’Uzbekistan, che si è curato di esporre alcune curiosità in merito a “L’Orlando Furioso” come la concezione della virtù guerriera, gli amori, le avventure e la magia, suscitando particolare attenzione e anche qualche risata. In un secondo momento è stato inserito un film d’animazione, fluente e divertente sulla vita di Ariosto. Per rendere ulteriormente interessante la narrazione hanno fatto vedere un fantomatico dialogo in caricatura moderna con Angelica, la quale raccontava la parte di vita successiva al matrimonio contratto con Medoro. Il narratore non ci ha solo raccontato una storia, ma ci ha anche informato dal punto di vista scientifico. Parlando del viaggio di Astolfo sulla Luna per recuperare il senno di Orlando, ci è stato mostrato un excursus sulla concezione della Luna dai primi studi fatti su essa da Galilei a quelli più recenti, fino allo sbarco lunare del 21 luglio 1969.

Forse qualcuno potrebbe considerare la rappresentazione come eccessivamente alleggerita da un tono di esagerata semplicità. Ma riteniamo che la maggior parte delle persone presenti in sala abbia apprezzato uno spettacolo scorrevole, lineare e piacevole che è riuscito a catturare gli sguardi di diverse classi del liceo “Leopardi-Majorana” per circa due ore intere.

Verena Giorgiani, Linda Riccioni, Elena Conut e Giulia Verardo