LUCCA, 19-23/03/2011: E.Y.P. ITALY!

Anzitutto mi scuso per il “tempismo”. È un po’ tardi in effetti per fare un report di questa esperienza, ma devo confessare che inizialmente non era affatto mia intenzione scriverne uno.

Poi, circa due sabati fa, la mia prof. di filosofia mi ha detto con ampio sorriso: “Noi [si legga: “Io e i miei colleghi”] avremmo piacere che scrivessi un racconto, o insomma, qualcosa sull’esperienza a Lucca…”. Ovviamente era una semi-imposizione che voleva non suonare come tale^^.

Pertanto eccomi qui, a fare qualcosa in cui purtroppo non mi ritengo molto capace, sperando quindi di non farvi addormentare troppe volte durante la lettura.

Sabato 19/03, ore: 5:00

Mi sveglio fresco, riposato dopo ben quattro ore di sonno (la prima di una serie di lunghe dormite). Doccia fredda fulminea per cercare di rinvenire, colazione, ultimi preparativi e alle 5:50 si parte.

Alle 6:00 ca. sono in stazione e con me ci sono già anche Greta, Arianna e Mariasole.

Poco dopo arrivano anche Zeno, la prof. Bozzola e Joshua.

Molto dopo arrivano Margherita e Maria Agnese.

Nonostante tutto siamo in perfetto orario e ci affrettiamo quindi a raggiungere il nostro treno.

Il viaggio si prefigura piuttosto lungo e con due cambi, per un totale di sei/sette ore di treno.

C’è quindi chi tira fuori mattoni di oltre 800 pagine da leggere per questa o quella materia, chi cerca di mettere a posto gli speeches che serviranno poi a Lucca e chi tira fuori libri di testo insieme a consistenti blocchi di appunti da studiare per il week-end successivo.

Qualche minuto dopo, quattro di noi stanno dicendo frasi tipo: “Hai carico?”, “No.”, “Briscola?” “No.”, “Allora butta qualche punto”, e gli altri quattro se la raccontano allegramente, mentre la prof. resta incastrata a correggere i nostri speeches, richiamandoci, tra un lavoro e l’altro, per dirci di fare un po’ meno chiasso.

Alla fine quindi il viaggio scorre piuttosto velocemente, mentre noi giochiamo a carte, (s)parliamo dei professori, ci raccontiamo le peggiori battute che conosciamo e pensiamo a come fare la delegation presentation.

Quando arriviamo ci scortano subito all’ostello e qui, già alla reception, si percepisce un clima di internazionalità.

Ci troviamo quindi un po’ spaesati, ma è la fame a prevalere e quindi ci dirigiamo verso i tavoli imbanditi con pizza, panini, focacce e qualche crostata come dolce (anche questo, il primo di una serie di pranzi a base di panini e crostate/dolci vari).

Mangiamo in fretta e ci viene detto di trovarci tutti in cortile alle 14:00 ca. Il tempo di vedere le camere, conoscere i compagni di stanza, posare le valigie ed ecco che siamo tutti in cortile insieme ai ragazzi delle altre scuole.

Ci dirigiamo tutti al Liceo di Lucca, in particolare nel campo da calcio, dove formiamo un grande cerchio tutti assieme.

Anastasiia, la presidentessa della sessione, si presenta e dopo una breve introduzione ci vengono presentati uno per uno anche i chiarperson (spesso abbreviato in chairs, quindi da qui in poi anche “le careghe”): in breve, ragazzi più grandi, che vengono da tutta Europa ed hanno già fatto diverse esperienze come questa. Sono quindi coloro che organizzano e dirigono le nostre attività e ci danno una mano durante tutta la nostra permanenza a Lucca.

Veniamo quindi divisi in Committee, cioè gruppi di otto ragazzi tutti provenienti da scuole diverse. A capo di ciascun Committee vi sono due chairperson. D’ora in poi si parlerà INGLESE.

Il pomeriggio lo trascorreremo ciascuno all’interno del proprio Committee facendo il cosiddetto teambuilding, una serie di attività fisiche, giochi di ruolo e di strategia che danno l’opportunità di conoscersi, imparare i nomi altrui, imparare a fare squadra e cominciare ad ingranare un po’ con l’uso dell’inglese. Ci divertiamo molto, il tempo vola ed è subito ora di tornare all’ostello.

La serata si svolgerà secondo le modalità dell’Italian Village (ogni delegazione presenta le specialità gastronomiche tipiche della propria città o regione, offrendone degustazione libera agli altri partecipanti) seguito dalla Delegation Presentation (ogni delegazione si presenta alle altre tramite un’esibizione di circa 3 minuti con canzoni, poesie, scenette o balletti che possono essere inerenti alle proprie tradizioni locali, al tema della risoluzione presentata o più semplicemente qualcosa di divertente).

Intorno alle 2:00/2:300 sarò molto felice di appoggiare la testa sul cuscino, ma sarò anche un po’ triste, dal momento che lo farò dopo aver posizionato la sveglia alle 6:45.

Domenica 20/03

Durante questa giornata si svolgerà il Committee Work: sempre divisi per Committe si discute tra noi ragazzi (ovviamente sempre in inglese) su una tematica europea data dall’Associazione (quest’anno l’eutanasia) con l’obiettivo di prepararci alla discussione nella General Assembly (d’ora in poi GA) e confrontare le nostre idee con gli altri. La discussione durerà tutto il giorno, inframmezzata soltanto da qualche coffee break, dal pranzo e da qualche energizer (brevi giochi per sgranchirsi e risvegliare le persone svenute per la noia durante la discussione), per un totale di circa 6-8 ore effettive di “work”.

La sera ci sarà il Committee Dinner (cena divisi per Committee) preceduto dalla Mock Resolution, cioè una simulazione di GA fatta dalle “careghe”, che serve a chiarire gli eventuali dubbi sullo svolgimento della GA appunto.

Dopo la cena, a ciascuna delegazione viene assegnata una “carega” che, fino a mezzanotte e mezza, è a disposizione dei ragazzi per chiarire gli ultimi dubbi e spiegare le eventuali cose non dette a proposito della GA. Dopo che ha risposto ad una raffica di nostre domande (che non saprei dire se hanno diminuito la nostra ansia per il giorno successivo o se l’hanno aumentata, complici le risposte) dobbiamo quindi salutare la nostra “carega”, ma è ancora presto per andare a letto. Tutti abbiamo qualcosa da fare: chi deve ripassare il proprio speech, chi deve sistemarlo, chi deve scrivere le possibili domande da fare alle altre delegazioni, ecc. Andremo a letto verso le 3:00-3:30, con sveglia ancora alle 6:45 e cercando di non badare troppo al fatto che la nostra chair ci ha suggerito: “Dormite, mi raccomando!”.

Lunedì 21/03

È il consueto “momento della verità”, la fase competitiva della sessione, quella che sta realmente preoccupando tutti. È il giorno della prima parte di GA.

È difficile spiegare in poche parole come si svolga questa fase e forse è difficile anche far capire il grado di ansia e di terrore, oserei dire, che essa inizialmente suscita. In breve comunque durante la GA si dibattono in inglese e in francese le risoluzioni scritte dai ragazzi di tutte le scuole nel periodo precedente la Selezione Nazionale e poiché ciascuna risoluzione verte su un tema diverso, ogni delegato è tenuto ad informarsi su tutti gli argomenti, in modo da poter dibattere su di essi con competenza. Insomma, parlare davanti a più di 100 persone in Inglese/Francese non è proprio una cosa  che si possa definire poi tanto “easy”.

Nonostante tutto tiriamo fuori i denti, facciamo un ottimo lavoro di squadra e alla fine chiudiamo la giornata piuttosto bene, con la nostra chair che ci dice che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Dobbiamo continuare così anche la giornata successiva.

Dopo circa 8 ore effettive di assemblea (sempre spezzate dal pranzo e dai consueti coffee break) c’è il Gala Dinner con la propria delegazione (quindi con i propri compagni di scuola), seguito da nottata analoga a quella della domenica: breve riunione con la “carega”, lavoro di ripasso e rifinitura di discorsi e domande. Cuscino e coperte solo verso le 2:30.

Martedì 22/03

Durante la mattinata c’è la seconda parte di GA.

La tensione è ancora alta, ma nonostante qualche piccolo imprevisto ce la caviamo bene anche in questa seconda parte. Finita la GA c’è un rilassamento generale di tutti e da qui in poi accadono i fatti meno importanti: c’è la Panel Session (una specie di conferenza durante la quale solo i più allenati “tira-tardi professionisti” tra di noi riescono a stare svegli) e ci sono le premiazioni, che ci vedono vincitori di questa selezione nazionale. Tutto come previsto insomma… Beh, anche no! Cioè dico: abbiamo vinto il nazionale! Eravamo partiti con l’idea che ci avrebbero massacrato e ci troviamo qualificati per l’internazionale a Zagabria!

Felicità assoluta.

Peccato soltanto che la sessione stia volgendo al termine.

La giornata si concluderà con il Farewell Party, la festa a tema conclusiva dell’evento, per finire in bellezza la Selezione Nazionale. Vestiti anni ’20, cena in modalità buffet, si guardano le foto e i video della sessione e poi musica da discoteca fino a  tardi. Si balla, si parla, si ride e si scherza e ad una certa ora tutti in ostello, dove non si balla più, ma ancora si parla, si ride e si scherza. Ovviamente un’altra volta a letto tardi, chi alle 2:00, chi alle 2:30, chi alle 4:00.

Purtroppo, Mercoledì 23/03

Durante la mattinata si visita la città e ad ora di pranzo abbiamo il treno di ritorno. Poco da dire: nessuno vuole ripartire e nonostante la felicità per l’esperienza fantastica (oltre che per il risultato) c’è un velo di malinconia in tutti quanti, accentuato dalla terribile stanchezza. Il viaggio passerà comunque in fretta e stavolta alcuni di noi studieranno un po’ più seriamente, ma non mancheranno certo le occasioni per ridere e scherzare, ripensando a tutti i momenti più belli di questi 5 giorni.

Davvero un’esperienza unica.

Questo non può tuttavia essere un vero report senza props&slops, quindi eccoli!

 

Props:

-A chi è ancora sveglio e sta ancora leggendo.

-All’esperienza in generale: davvero strepitosa!

-A me, Mariasole, Zeno, Margherita, Joshua, Maria Agnese, Arianna, Greta, la prof. Bozzola ed il prof. Casella, che vinciamo la fase nazionale.

-Ai nostri compagni di stanza: delle “sagomacce”!

-Alle “careghe”: tutti ragazzi davvero simpaticissimi.

-Ai loro indovinelli: ci ho torturato metà dei miei compagni di classe.

-Al marmo di Carrara.

-A “Er Bello”.

-A Manon.

-Alle occhiaie, nostre, ma soprattutto altrui.

-Alle iguane (che camminano sulle mani).

-Alla penna di carta

-A “Pucci!”

-Alla N.A.S.A.

-Al cane pazzo a cui date il pane.

-A chi non si arrabbia perchè non ha capito gli ultimi 9 props.

-A chi non mi prende per pazzo nonostante quello che scrivo.

-Alla sveglia del mercoledì, “settata” sulle ore 8:00.

Slops:

-A me, che quando sono sul podio a fare il mio speech, ho un semi-vuoto di memoria già sulla prima frase e la dico diversa da come l’ho imparata, mettendomi subito in difficoltà da solo.

-A Joshua, che quando deve mimare il gesto di spararci, lo fa sparandosi sui piedi. Scena epica!

-A me, che la notte del lunedì rischio di addormentarmi in piedi appoggiato alla porta del bagno mentre ripeto il mio speech. Per fortuna mi cade il foglio di mano, così mi accorgo che non sono proprio sveglissimo e che forse è meglio se continuo a camminare mentre ripeto^^.

-A Margherita e Maria Agnese, eternamente in ritardo^^.

-Ai pranzi, praticamente sempre a base di panini e crostate.

-Al fatto che non posso raccontare tutte le gag e le scene più divertenti dei 5 giorni.

-Al ritorno.

…Non mi viene in mente altro.

Cercando invece di tornare serio per due minuti voglio fare solo due considerazioni (un ultimo sforzo, cercate di resistere!).

Questa è stata davvero un’esperienza fantastica per diversi motivi, non ultimi (anzi!) il fatto di conoscere un sacco di altri ragazzi, della mia età, ma anche più grandi, molti dei quali davvero simpatici e l’opportunità di fare qualcosa di alternativo rispetto alla scuola e alle solite lezioni, qualcosa di davvero stimolante, cogliendo al contempo l’occasione per fare un po’ di pratica con l’inglese e per vincere un po’ la paura del parlare di fronte a un vasto pubblico.

Mi sento dunque di consigliare questa esperienza a tutti coloro che volessero provarla, in quanto  merita davvero e ci si diverte un mondo.

Tutto ciò che vi serve è una discreta conoscenza dell’inglese e/o del francese, una minima resistenza al sonno^^, ma soprattutto voglia e capacità di buttarsi in situazioni nuove: nient’altro.

Mi auguro quindi chi ne ha la possibilità provi: non ne rimarrà affatto deluso perché è davvero un’esperienza fantastica.

Luca Appi

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>