Le radici del Postmoderno. Dall’Arte all’Architettura

L’incontro intende esplorare il concetto di Postmodernismo, emerso prepotentemente nella cultura architettonica internazionale, a partire dalla fine degli anni Sessanta, e poi diffuso ai più vasti ambiti culturali, a partire dagli anni Settanta. Si coglie così l’occasione per ricostruire la cultura di quegli anni attraverso trasformazioni avvenute nell’architettura e nel design.

Impossibile comunque trovare un’unica chiave di lettura per un movimento la cui caratteristica principale è stata quella di aver voluto sostituire l’essenzialità espressiva del modernismo con una pluralità di stili e idee portate a coesistere.

Di fronte ad una realtà che sfuma in pura “epidermica” rappresentazione, che si frantuma in una moltitudine di possibili sguardi, uno degli atteggiamenti possibili dell’artista è quello di rivolgersi al passato, alla ricerca di tracce su cui costruire la postmodernità. Sulla permanenza del passato nel presente restano quali emblematiche espressioni: la facciata creata da Hans Hollein per la Prima Biennale di Architettura a Venezia nel 1980, in cui  una serie di colonne riproducevano la storia dell’architettura, il grattacielo AT&T a New York di Philip Johnson, dove lo stile Chippendale e l’ingresso “seriano” cercano una coesione con l’acciaio, il vetro e il rivestimento in granito, l’ampliamento dell’Allen Art Museum di Oberlin di Venturi & Rauch, dove, la tozza si ietta in legno di una colonna in stile ionico, assume valenza simbolica più che strutturale.

La rivoluzione della funzione simbolica del progetto postmodernista, diventerà negli anni ’80, uno dei motivi principali della riaffermazione del design italiano che, nella sua fase postmoderna, si presenta con caratteristiche del tutto originali, non si rifà alla citazione classicheggiante, ma cerca di recuperare il valore qualificante delle superfici e le strutture percepibili dell’oggetto, come il colore, la luce e la decorazione, liberandosi dai dogmi del modernismo. Le industrie si sensibilizzeranno concretamente al problema grazie ai gruppi come Alchimia e Memphis.

Me Dini, Sottsass e gli altri sposano in modo decisamente provocatorio la causa del kitsch, così come era già successo in alcuni progetti architettonici, ne è un esempio significativo La piazza d’Italia di C, Moore a New Orleans.

 Sara Florian

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