Dove ti piacerebbe vivere?
In una di quelle città del futuro dove tutto è luce, velocità ed energia; e magari in cui anch’io potrei diventare luce, velocità ed energia.
Il tuo ideale di felicità terrena?
L’ho appena detto. Nella vita mi piacerebbe essere puntiforme, pulsante, discontinuo, sfuggente.
Per quali errori hai più indulgenza?
Ovviamente per tutti quelli inconsapevoli e non causati da stupidità evitabile. In genere, gli errori mi piacciono, sono evolutivi, mentre la ragione è statica. Insomma, bisogna vedere le conseguenze: se le conseguenze non sono gravi, in genere preferisco gli errori, che tra l’altro spesso fanno ridere o fanno tenerezza, due delle cose che mi piacciono di più.
Qual è il tuo personaggio storico preferito?
Quelli che passano alla Storia, per me, sono tutti in qualche modo cattivi; quindi non saprei… Mi verrebbe da dire Buenaventura Durruti o Rosa Luxemburg, ma ne so troppo poco.
I tuoi pittori preferiti?
Hopper, sopra tutti. Ma mi piacciono anche le forme tondeggianti di certi cavalli rinascimentali, il David e i Prigioni di Michelangelo, Piero della Francesca, molta pittura e scultura contemporanea (ma non le istallazioni, bleah!); e anche parecchia fotografia…
I tuoi musicisti preferiti?
Ho già fatto per il blog la mia hit parade, con Leonard Cohen come primo della lista.
I tuoi registi cinematografici preferiti?
Anche qui sarebbero mille, dai più scontati (Bergman, Moretti, Almodovar, Michalkov) ad alcuni forse meno noti, come il canadese Denys Arcand. Anche Virzì.
Quale qualità prediligi in un uomo?
L’onore. Che, in realtà, per me contiene molte altre virtù: perché significa cercare di essere all’altezza di sé stessi, quindi essere immensamente buoni, immensamente belli, immensamente leali, forti, intelligenti, critici, autonomi, umili, compassionevoli, empatici…
Quale qualità prediligi in una donna?
Ovviamente lo stesso. Se mi si chiede della differenza, vorrei che fosse brava ad abbracciare, a tenermi al caldo (chi si intende di jazz avrà notato la citazione), a confortarmi quando sono triste (qualche volta lo sono anch’io). E che profumasse di ambrosia.
Quale sport pratichi?
Nessuno, che domande! Ho la mente rutilante di risposte sarcastiche (questo invece è Snoopy, credo…) Però so giocare a ping pong. E corro dietro ai miei figli, quando mi scappano.
Saresti capace di uccidere qualcuno?
Non lo so. Credo di sì, in circostanze estreme.
Chi ti sarebbe piaciuto essere?
Un pensionato (benestante). E non perché non mi piaccia più insegnare, con i ragazzi sto quasi sempre bene. Ma non mi piace come è diventata la scuola: collegi docenti, consigli di classe, riunioni per materia, aggiornamenti che spesso sono autentiche prese in giro… Insomma, poca libertà, poca vita. Per me, la scuola sono studenti e insegnanti che, dal basso, cercano insieme di dare forma ai loro sogni; ora, invece, la tendenza dominante è sprecare una quantità incredibile di tempo per rincorrere le indicazioni dall’alto; sono cose che non capisco e non mi piacciono. Sento spesso dire: “Ci mancherebbe altro, io sono per la libertà di insegnamento! Però…”. E’ quel “però” che stona e mi preoccupa.
Qual è il tratto distintivo del tuo carattere?
La pigrizia e, insieme, la tenacia.
Che cosa apprezza di più nei suoi amici?
Il loro amore. E quanto ho detto sopra sulle qualità.
Qual è il tuo principale difetto?
Che non riesco ad essere saggio come vorrei, talvolta mi arrabbio, perdo serenità e leggerezza.
Quali scrittori preferisci?
Ancora davvero sono migliaia: i primi che mi vengono in mente sono Vonnegut, Singer, Carver, Bulgakov, tra i poeti Esenin e molti italiani. Ma vorrei segnalarne alcuni meno noti: Fay Weldon, Jamaica Kinkaid, la Adichie: guarda caso, tutte donne.
Quali poeti?
Ho quindi spazio per gli italiani: Dante, Foscolo, Gozzano, Saba, Montale, Sanguineti.
Quali sono i cinque libri della tua vita?
Che difficile… I racconti di Singer (magari nella bella edizione dei Meridiani), Cattedrale di Carver, Il Maestro e Margherita di Bulgakov, Norvegian wood di Murakami (prima che si perdesse), Franny e Zooey di Salinger. Ma ce ne sarebbero molti altri.
Quali sono i tuoi eroi nella vita reale?
Finora non ho incontrato eroi. Qualche brava persona sì, ma eroi… non sono sicuro che esistano.
Che cosa, più di tutto, detesti?
Le solite cose: l’ipocrisia, la stupidità dei presuntuosi, qualche aspetto delle persone care… Sopporto poco i cattivi odori e certi insetti (et similia) li vorrei estinti, alla faccia della biodiversità. Non sopporto chi si fa del male, perché vorrei aiutarli tutti e non è possibile. Ovviamente ancor meno sopporto chi fa del male agli altri.
Di che morte vorresti morire?
Come ha scritto Montale, mi piacerebbe scoprire di essere già morto (senza essermene accorto).