Assegnato a Martin Karplus, Michael Levitt e Arieh Warshel il premio Nobel per la Chimica 2013. La motivazione è la seguente: per i loro studi sullo sviluppo di modelli multiscala per i sistemi chimici complessi. Una vera e propria rivoluzione che ha investito molti campi del sapere. Il loro apporto ha consentito infatti di decodificare dettagli prima sconosciuti delle reazioni chimiche. Come?
Attraverso lo sviluppo di complessi modelli informatici capaci di simulare ciò che avviene nella realtà.
Prima dell’avvento della tecnologia, studiare i fini meccanismi di una reazione chimica era un processo lungo e laborioso. L’elaborazione di modelli capaci di prevederne l’andamento era estremamente difficile. Tutto era affidato alla costruzione di modelli in tre dimensioni. Vere e proprie strutture di plastica che ancora oggi vengono usate a fini didattici nelle lezioni universitarie di chimica. E’ facile intuire che questi modelli potevano andare bene per molecole molto piccole. Cosa fare invece per quelle molto più complesse?
La soluzione è arrivata grazie ai tre Nobel. A loro il merito di aver sviluppato, a partire dagli anni ’70, un modello computerizzato capace di prevedere la struttura di molecole complesse e la loro capacità di interazione con altre. Una vera rivoluzione che ha cambiato radicalmente il modo di «fare chimica».
Conoscere ogni singolo anfratto di strutture complesse come le proteine, ad esempio, è di fondamentale importanza nella progettazione dei farmaci biologici. Grazie al modello sviluppato dai Nobel è nata la “target therapy”, una delle principali innovazioni terapeutiche di questo secolo. Cure attraverso le quali si vanno a colpire bersagli ben precisi. I risultati, soprattutto in campo oncologico, sono sotto gli occhi di tutti.
Oltre al campo biomedico, a beneficiare della scoperta dei Nobel è anche l’industria chimica. In particolare a giovarne è stato il settore delle energie rinnovabili. Conoscere le caratteristiche tridimensionali di alcune molecole presenti in natura ha permesso agli scienziati di svilupparne di analoghe molto più efficienti. La fabbricazione dei pannelli solari e solo uno degli esempi di maggior successo.
Tutto ciò è stato possibile conciliando la fisica classica e la meccanica quantistica. Un lavoro, durato decenni, che oggi sta permettendo ai chimici di tutto il mondo di utilizzare il computer come una provetta nella quale far avvenire le reazioni. Una rivoluzione premiata finalmente con il Nobel.
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