Qual è il rapporto che si instaura tra l’arte ed il linguaggio? L’arte può essere definita “un” linguaggio? O più radicalmente: questi due concetti si confrontano davvero tra loro, intersecandosi e, forse, confondendosi l’uno con l’altro?
Per rispondere a queste domande, alla filosofia è richiesto uno sforzo teoretico non da poco: una perpetua tensione alla Verità, al compiersi del pensiero. Ciò che viene chiesto alla filosofia, in fin dei conti, è una teoria in grado di dare delle risposte a quegli interrogativi; oppure, molto più semplicemente, gli “strumenti” che si domandano ai filosofi sono definizioni: lo scioglimento delle difficoltà comportate da alcuni concetti mediante operazioni di analisi.
Soltanto accedendo a questi “strumenti” ci si avvicina alla seguente elaborazione di un impianto teorico in grado di fornire delle risposte, in grado di descrivere un racconto complesso quale è quello pronunciato dall’annodarsi dell’arte e della poesia attorno alla faculté du langage – mascherati da sistemi semiotici “innocui”. Ma solamente procedendo nell’analisi è possibile scoprire, quasi come resti archeologici, questi “strumenti” funzionali alla costruzione di una teoria dell’arte, e del suo rapporto col linguaggio. Richiamandoci alla parentesi epistemologica dei Fondamenti della teoria del linguaggio di Louis Hjelmslev, diventiamo consapevoli dell’esigenza del superamento dell’aporia che si presenta quando supponiamo il significato di alcuni termini che sono, invece, ambigui, oscuri.
Ecco il perché dell’incontro con Martin Heidegger; con i concetti di “ente” ed “Essere”, con il Sage, con il “linguaggio in quanto Linguaggio”. Ed ecco, allo stesso tempo, lo scontro con un autore che ci costringe a rivedere e riformulare la definizione dell’identità tra arte e linguaggio, e ci obbliga a riflettere sulla differenza tra produzione ed istituzione – in merito all’essenza dell’arte-, sulla presenza “attiva” di un soggetto creatore.
Non “tutto-Heidegger”, ma giusto i suggerimenti che provengono dalla sua opera, dal suo pensiero, ricavati e compresi alla luce delle metafore che Bhrartrhari riferisce alla Parola: ulteriori tasselli della teoria a cui stiamo cercando di avvicinarci. Arte come “Linguaggio” e non come “linguaggio”, che corrisponde all’uomo (o che, per meglio dire, lo “struttura”: arte come mythos e non più come logos.
Alberto Sonego
Qui le slide in pdf della lezione: Linguaggio_dell’arte.
Qui la bibliografia della lezione: Bibliografia Lezione Alberto Sonego.