Apro il National Geographic, famosa rivista di foto e cultura di tutto il mondo. Siamo a metà anno, metà duemiladodici. Il titolo in prima pagina è “Sette Miliardi”. Ovviamente il riferimento è a noi. Noi uomini. Ancora ci penso e mi fa tuttora impressione. Mai nella storia dell’umanità siamo stati così tanti, e continuiamo a crescere. Per questo, ora più che mai, sono necessarie delle regole per convivere tutti assieme. Ed è qui che entra in scena la politica.
Politica, come parola in sé, deriva dal greco polis, ovvero “città”, intesa come un insieme di cittadini, ed è definita come “l’arte di governare uno stato” e “tutto ciò che riguarda la vita pubblica”. Al giorno d’oggi le città sono numerose e al loro interno è presente un vasto numero di cittadini. Ciascuno di questi individui ha delle idee, delle opinioni. Questo porta ad una differenziazione dell’individuo. Date queste idee così differenti, la domanda sorge spontanea: chi decide cosa è meglio per tutti?
Nel corso della storia l’umanità ha avuto modo di confrontarsi con diversi modelli politici: dalla monarchia alla dittatura, dall’aristocrazia all’oligarchia, fino a passare alla democrazia.
L’Italia è una repubblica democratica. Ma chi bisogna eleggere?
I partiti presentano un programma elettorale che rispecchia le loro idee politiche. Noi cittadini riusciamo a seguire le loro campagne attraverso i quotidiani, telegiornali, dibattiti e internet. Ma effettivamente questi mass media ci trasmettono informazioni veritiere?
Com’è ovvio, ciascuna di queste vie d’informazione predilige un movimento politico, un partito o l’altro. Per non parlare del fatto che diverse importanti figure politiche possiedono televisioni e inoltre possono influenzare e filtrare le informazioni su altre piattaforme, data la loro carica. Proprio per questo i cittadini devono avere uno spirito critico per poter selezionare le migliori fonti, cosa spesso non facile fa fare. La curiosità, nonché l’importanza di decidere chi dovrà amministrare il bene comune, potrebbe far avvicinare le persone all’informazione politica, rendendole più preparate e consapevoli della situazione del paese.
A proposito di questo, parliamo del nuovo mezzo di informazione e comunicazione, che si può dire aver cambiato pure la politica: Internet.
Qual è il più grande potere di Internet? Chiunque può, quasi sempre gratuitamente, condividere la sua opinione con altre persone. Non importa chi sia, non occorre abbia alcun ruolo specifico, l’importante è che possieda una connessione al portale. Altra cosa fondamentale: ogni commento può essere anonimo. In questo modo ognuno è in grado di confrontarsi con le opinioni di un intero paese. Ma non finisce qui. È possibile fare sondaggi, sempre anonimi, per verificare per cosa propende la maggioranza. Inoltre su Internet vengono aggiunte un numero di notizie enorme ogni giorno, così grande che è difficile controllarle. Data la mole di dati il problema non è solo del politico che vuole diffondere messaggi o che non vuole far eventualmente sapere qualcosa di sé, ma il problema è anche del cittadino, che deve destreggiarsi tra molte fonti vere e false.
Ma non sono solo questi i problemi attuali. Sempre prendendo in considerazione il caso Italiano, ci si rende conto che il nostro paese è caratterizzato da una “cattiva” politica. Cioè corruzione, interessi privati, profili non limpidi dei politici, connivenze con la Mafia e la criminalità e via discorrendo. Non è un fattore secondario, infatti, questo può allontanare la popolazione dall’interessarsi alla cosa pubblica.
Qui entriamo in un altro ambito ancora, cioè quello dell’indifferenza, che è sicuramente una delle cose più pericolose esistenti. Infatti, come la storia ha provato, nei momenti in cui il popolo ha cominciato a disinteressarsi alla politica, sono andate al potere le persone che hanno saputo sfruttare l’occasione. Porto qui il caso più conclamato: Adolf Hitler. Un personaggio come questo, in un momento particolarmente delicato, ha saputo convincere il popolo tedesco di poter essere la soluzione a tutti i mali. La gente, esasperata da una situazione politica e sociale estremamente difficile, gli ha creduto senza opporsi in modo critico: con normali meccanismi di dialettica e di critica della politica, Hitler non sarebbe mai potuto salire al potere.
Credo che proprio in questo momento particolare per lo stato italiano, dovremmo combattere per i nostri diritti e per il bene del nostro paese, senza cadere nella trappola del disinteresse che, anche se è la via più semplice è anche quella più pericolosa.
Netto Giacomo, Durofil Diletta, Piva Carlo, Zaccheo Alberto, 3Bs