Cosa leggono i prof: Cristina Di Fusco

Ho iniziato ma non finito Suite francese di Irène Nemirovsky.

Ho iniziato e finito Vita oscena di Aldo Nove, ma non so scriverne…forse neanche posso.

Ho iniziato e finito Acciaio di Silvia Avallone.

Pensavo non avrei avuto voglia di parlarne, forse per quell’aria di famiglia che sento con la scrittura dei laureati in filosofia, non sempre esattamente propensi alla sintesi. Quotidianamente cerco pagine di letteratura, che possano dirsi immuni dall’ansia del voler essere esaurienti, forse per mancanza di tempo o per fuga dai miei stessi difetti.

Eppure mi sono ritrovata, già più di una volta, a citare l’intreccio tra le vite di due ragazze, descritto in questo romanzo, che mi ha, quindi, in fondo, sedotto, senza farsi abbandonare.

«Anna e Francesca, tredici anni quasi quattordici. La mora e la bionda.

(…) Correvano nella folla, si voltavano a guardarsi, si prendevano per mano. Sapevano di avere la natura dalla loro parte, sapevano che era una forza. Perchè in certi ambienti, per una ragazza, conta solo essere bella. E se sei una sfigata, non fai vita».

Anna e Francesca sono amiche e sono molto belle, ma vivono in un brutto quartiere, del nostro “bel paese”, si divertono su spiagge sporche, e per sfuggire da madri rassegnate e da padri “babbuini” abbruttiti moralmente, frequentano persone che ne inquineranno i sogni, tranne uno, il sogno comune di bellezza, di andare in un posto bello, «come i Tedeschi, come i turisti di Milano e di Firenze», come quelle famiglie che vanno in vacanza, che fanno dei viaggi.

Anna sceglie il Liceo Classico, la scuola come occasione per una vita diversa.

La stessa scuola che ha frequentato l’ex fidanzata di suo fratello, figlia di un primario.

Le piace, anche, studiare nei rari momenti che, di pomeriggio, passa fuori dal letto del suo ragazzo, anche se si infastidisce quando l’insegnante di storia, invece di spiegare le gesta di Annibale, perde tempo portando in classe articoli di giornale e chiede ai suoi studenti di riflettere sull’ “attualità”.

Francesca, che ha come padre “l’orco dentro la pubblicità della Barilla”, si iscrive all’IPS, scuola dove la «gente andava a fare casino, a scaldare il banco, perchè la legge obbligava a scaldarlo. Tempo due anni e sarebbero finiti tutti in fabbrica», dove tutti i maschi la guardano, come quando passa per le strade, a braccetto di amiche più bruttine, che la invidiano perchè almeno lei ha una merce, di un certo valore, da scambiare. Così potrà lavorare, senza che i genitori se ne accorgano, in locali per soli uomini, dopo aver perso la verginità in un motel di periferia con il suo datore di lavoro, fissando il soffitto nell’attesa che quello diventi il soffitto di una villa o di uno yacht di lusso, nell’attesa di non essere più pagata, ma riempita di regali belli.

La seduzione che esercita questo libro ha a che fare, secondo me, con il desiderio di libertà inscindibilmente legato al desiderio di bellezza, ma anche con l’inquietudine perturbante nell’ assistere a scene che vorremmo, credo, lontane dalle nostre allieve e dalle nostre figlie, ma che sprofonda innegabilmente in quel paradossale miscuglio di ingenuità e rassegnazione, fragilità e arroganza, con cui quotidianamente dobbiamo scendere a patti, nelle nostre aule, nelle nostre case.

La seduzione che ha esercitato in me questo libro ha a che fare con il senso, ogni giorno da ricostruire, da imparare e da insegnare, di una vita che, nutrendosi di bellezza si rafforza, solo imparando a non accontentarsi di oggetti belli o corpi belli.

Ho iniziato Contro i maestri dello sconforto di Nancy Huston.

Ho iniziato In fuga con la zia di Miriam Toews

Vorrei iniziare Gli occhiali di Heidegger di Thaisa Frank

2 pensieri su “Cosa leggono i prof: Cristina Di Fusco

  1. Ho letto molto in questo periodo…..non devo preparare le lezioni di arte:
    Il maestro della testa sfondata di Hans Tuzzi
    Perchè Yellow non correrà di Hans Tuzzi
    La morte segue i Magi di Hans Tuzzi
    L’ora incerta fra il cane e il lupo di Hans Tuzzi
    così adesso lo conosco bene ed è molto gradevole e colto, leggendo i suoi gialli diventi un esperto in restauro di quadri, libri ecc.

    Il giorno che mia figlia impazzì di Michael Greenberg (molto bello, vero, terribile)

    Mille splendidi soli di Khaled Hosseini (che sostava da tempo nella mia libreria…)

    Acciaio di Silvia Avallone

    Vorrei star fermo mentre il mondo va di Simone Marcuzzi

    Suite francese di Irène Nemirovsky l’ho letto tempo fa forse due o tre anni, molto bello il primo racconto, il secondo un po’ meno.

    Morte di un medico legale di P.D. James

    Tre vite di Rick Moody

    ….ora invece ho letto, dalla libreria di casa, due gialli di Simenon.

    Mi mancherà la preparazione delle lezioni?

  2. The very heart of your writing while appearing agreeable in the beginning, did not really work very well with me personally after some time. Somewhere throughout the paragraphs you actually managed to make me a believer unfortunately just for a short while. I still have a problem with your leaps in assumptions and you would do nicely to help fill in all those breaks. In the event that you can accomplish that, I would certainly be amazed.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>