PordenoneLEGGE, e per fortuna! – Martina Majello

image_largeMi chiamo Martina, faccio la quinta ginnasio e questa settimana la mia classe ed io siamo andati ad alcuni eventi…no, scusate ma questo non era il modo con cui volevo aprire questa recensione. In pratica in questi giorni la 5E ha partecipato ad alcuni incontri con diversi lettori, professori e altri importanti personaggi italiani legati al mondo della scrittura. Non per niente la manifestazione che si occupa di organizzarli si chiama Pordenonelegge. I tre giorni che abbiamo passato più tra i vialetti di Pordenone piuttosto che tra i banchi di scuola sono stati veramente creativi e allo stesso tempo impegnativi. Gli incontri che sono stati scelti per noi trattavano degli argomenti completamente diversi, spaziavano infatti dall’inquietudine alla satira. Per non scombussolare le cose credo che dovrei cominciare dal principio, ovvero dovrei raccontarvi di ogni singolo evento, ma non temete, non mi prolungherò così tanto, spero.
Per prima cosa abbiamo partecipato alla presentazione del volume contenente i racconti del concorso “Racconti in classe”. Si tratta di un concorso svolto a livello scolastico dove noi ragazzi abbiamo tre ore di tempo per scrivere un racconto di cui ci viene fornito l’explicit o l’incipit oppure una frase o dei versi da utilizzare come fonte di ispirazione. Chiunque abbia frequentato la terza media o la seconda superiore negli ultimi anni e, soprattutto, nei paraggi dovrebbe sapere di cosa si tratta. L’anno scorso, come hanno spiegato gli studenti stessi che presentavano l’evento, ciò che è stato fornito ai ragazzi era una strofa di una poesia di Pierluigi Cappello,  “Parole povere”. Personalmente ritengo che  non fosse così facile inserire la frase in un racconto. Quest’anno che cosa si inventeranno? Lo scoprirò io stessa, perché anche la mia classe parteciperà.
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Il mio viaggio in Africa – Elisabetta Stella

Maria Romero Children’s Home1Due  mesi fa partivo per l’Africa ignara, e allo stesso modo, entusiasta per ciò che andavo a fare: sapevo che questo viaggio non mi avrebbe cambiato la vita, non mi avrebbe reso un’eroina, una persona da ammirare per l’esperienza che mi stava aspettando, ma sapevo e tutt’ora sono convinta che questo viaggio mi avrebbe riempita di consapevolezza, affetto e colori.
L’Africa, semplicemente, ti entra dentro, ti resta nel cuore e nell’anima: ancora adesso a distanza di mesi dall’arrivo la mia mente è invasa dai ricordi, dagli occhi e dai sorrisi delle bambine della “Maria Romero Children’s Home”, l’orfanotrofio di Nairobi che ci ha ospitato per i primi dieci giorni del nostro viaggio.
L’orfanotrofio accoglie 34 bambine dai cinque ai quindici anni, tutte con un passato, nonostante la loro età, piuttosto difficile: violentate, sfruttate e abbandonate, molte prive di famiglia e dell’amore materno.
Nonostante il Governo africano non aiuti queste strutture, Suor Assunta, insieme alle altre Sorelle, accoglie tutte le bambine, cercando di offrirle una possibilità ma soprattutto la speranza di una vita migliore, lontana dalla strada, lontana dalla droga, lontana dall’alcool, lontana dal loro passato.
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Gli alunni del classico a lezione di satira antica -Chiara Bettini

ridotto verdiAnche quest’anno la classe 5^Bg del Liceo Leopardi-Majorana si è recata all’immancabile appuntamento con Pordenonelegge, rinomata manifestazione culturale che la città dedica ogni anno ai libri e ai rispettivi autori.
Nella giornata di giovedì 19 settembre abbiamo preso parte, nel Ridotto del Teatro Verdi, ad un’interessante incontro sulla satira, curato dal professor Alberto Camerotto dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
ALETHEIA, A SCUOLA DI SATIRA (ANTICA), questo il titolo dell’incontro, ha coinvolto diverse classi delle scuole cittadine, ma anche “studenti fuori corso”, desiderosi di immergersi un po’ nell’affascinante mondo della Grecia antica, dove il teatro non è solo una fredda e grigia costruzione di pietra, bensì un luogo di incontri, un luogo in cui si pensa e si scambiano opinioni; il teatro, come lo ha definito il professor Camerotto, è anche consapevolezza e cittadinanza.
I Greci, come ha raccontato il professore, erano soliti recarsi al teatro di Dioniso, dove la satira prendeva vita e diventava protagonista, per esprimere, con i propri occhi e la propria voce, un pensiero critico sul mondo all’insegna dell’ALETHEIA, cioè della verità. Dall’osservazione e dalla critica della realtà nascevano proposte di cambiamento e di miglioramento.
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Presentazione di “Raccontinclasse” a Pordenonelegge – alcuni articoli della 5Bg (Alessandro Trevisan, Francesco Amato, Irene Altomare)

pordenonelegge-2013_qAlcune classi del liceo Leopardi-Majorana, tra cui la 5B ginnasio, entrano nell’auditorium del Vendramini per assistere alla presentazione del volume “Raccontinclasse”, raccolta dei trenta racconti finalisti dell’omonimo concorso, a cui hanno partecipato le classi seconde del liceo Leo-Major e le terze delle scuole medie della provincia (Centro storico, Pasolini, Lozer e Zanella di Porcia). I due presentatori, Kleris Nako e Alberto Francesconi della classe 5Bg, sono molto emozionati, ma prendono coraggio, salgono sul palco e la presentazione inizia. Ringraziano le scuole partecipanti e il liceo artistico Galvani che ha curato la copertina e le immagini del volume e passano la parola allo scrittore Alberto Garlini, presidente della giuria di Pordenonelegge, il quale spiega l’importanza della scrittura nella vita umana, fatta tutta di narrazioni di vicende. Si parla quindi di come si è svolta la gara: il 17 gennaio scorso circa un migliaio di studenti (del liceo e delle scuole medie sopra elencate) hanno avuto tre ore per scrivere un racconto, ispirandosi ad una strofa della poesia “Parole povere” di Pierluigi Cappello che recita:

“Uno cade dalla bicicletta legata e quando si alza ha la manica della giacca strappata e prova a rincorrerci”.

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Amianto. Quelli dei cantieri di Monfalcone – Elena Giacomini

AmiantoNei cantieri navali di Monfalcone, in provincia di Gorizia, hanno lavorato per anni i cosiddetti “cantierini”, i quali hanno costruito immense navi petroliere e passeggeri. Per molte persone lavorare all’interno dei cantieri, è stato un motivo di fierezza perché finalmente riuscivano a portare a casa un buon salario. In passato, però questa gente non era consapevole del fatto che l’amianto, sostanza utilizzata nell’edilizia e nell’isolamento antincendio acquistabile a basso prezzo, in un futuro potesse togliere la salute ma soprattutto causare il decesso. “Il borotalco cattivo”, così chiamato da Covaz, provoca il mesotelioma pleurico, ovvero il tumore inguaribile provocato dall’inalazione di fibre di amianto che può avere un periodo di incubazione di quaranta anni. Per aver respirato tali fibre, si sono ammalate anche le mogli dei “cantierini” colpevoli solo di aver lavato le tute dei loro mariti deposito di fibre d’amianto. Dal 1992 in Italia, “il borotalco cattivo”è stato bandito. Infatti, l’amianto non può essere utilizzato e lavorato, in quanto si è riscontrata una connessione diretta di causa ed effetto tra la sostanza e la malattia. Milioni e milioni di persone sono morte per aver inalato tale fibra, il picco è previsto per il 2015. Tutt’ora sono in corso dei processi come quello di Casale Monferrato a Torino dove sono morte di più di due mila persone. A Casale, l’Eternit usava regalare ai suoi dipendenti gli avanzi d’amianto da utilizzare per compiere lavori edili in casa propria. Brasile, Canada e Russia sono i maggiori produttori di fibre d’amianto tant’è vero che le esportano in tutto il mondo, nei paesi dove la salute non ha alcuna importanza. Una grande questione non ancora risolta del tutto, riguarda lo smantellamento e la messa in sicurezza di questa sostanza presente nei fabbricati.

Elena Giacomini

“ALETHEIA”, satira antica (e non solo) al servizio della Verità – Alberto Francesconi

alberto CamerottoA Pordenone, giovedì 19 settembre, nella sala del Ridotto del Teatro Verdi, si è tenuta la conferenza ALETHEIA, a scuola di satira (antica), nell’ambito della manifestazione pordenonelegge.it. L’incontro è stato tenuto dal professor Alberto Camerotto, docente all’università Ca’ Foscari di Venezia e da due studentesse, Martina Tosello e Sara Tessarin, che hanno curato insieme al professore e ad altri studiosi dell’Università il progetto “ALETHEIA” sulla satira antica.
L’incontro ha avuto inizio con la spiegazione del termine greco da parte del professor Camerotto il quale, interpellato da Andrea Preo, ha spiegato che la parola “aletheia” significa “verità”, un concetto alla base della satira. Dunque Camerotto è passato ad illustrare al giovane pubblico il progetto, nell’ambito dei “Classici contro”. Si tratta di un’idea nata all’interno dell’Università Ca’ Foscari e che oggi gode della partecipazione di ben dodici Università, sei italiane e sei straniere unite in un gruppo di ricerca internazionale che vuole analizzare la satira nel mondo classico, arrivando alla presentazione, nell’autunno 2013 presso il Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento, di un laboratorio dedicato a cittadini e studenti. Il professore ha spiegato che parte degli incontri si sono svolti in un teatro sanvitese, evidenziando come questa scelta si colleghi al mondo classico: i cittadini dell’Atene del V secolo, infatti, si riunivano nel teatro della polis per assistere a spettacoli e per riflettere insieme su temi importanti. Tutti i partecipanti erano sullo stesso piano e con le medesime opportunità di esprimersi.
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