Il questionario di Proust: Massimiliano Santarossa

Massimiliano Santarossa

Dove ti piacerebbe vivere?
In una piccola casa di fronte al mare.

Il tuo ideale di felicità terrena?
Non esiste la felicità. Per cui l’ideale è la ricerca di essa.

Per quali errori hai più indulgenza?
Per ogni errore.

Qual è il tuo personaggio storico preferito?
Nessuno. Amo il presente.

I tuoi pittori preferiti?
Diversi. Con particolare passione per il realismo.

I tuoi musicisti preferiti?
Rimanendo all’oggi, di sicuro Le luci della centrale elettrica, il mio amico Vasco Brondi è il migliore cantautore italiano di questi anni.

I tuoi registi cinematografici preferiti?
Anche qui, come per i pittori: diversi. Con particolare passione per il realismo.

Quale qualità prediligi in un uomo?
La fragilità.

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Il questionario di Proust: Alessandro Pegolo

Alessandro Pegolo

Dove ti piacerebbe vivere?
In una di quelle città del futuro dove tutto è luce, velocità ed energia; e magari in cui anch’io potrei diventare luce, velocità ed energia.

Il tuo ideale di felicità terrena?
L’ho appena detto. Nella vita mi piacerebbe essere puntiforme, pulsante, discontinuo, sfuggente.

Per quali errori hai più indulgenza?
Ovviamente per tutti quelli inconsapevoli e non causati da stupidità evitabile. In genere, gli errori mi piacciono, sono evolutivi, mentre la ragione è statica. Insomma, bisogna vedere le conseguenze: se le conseguenze non sono gravi, in genere preferisco gli errori, che tra l’altro spesso fanno ridere o fanno tenerezza, due delle cose che mi piacciono di più.

Qual è il tuo personaggio storico preferito?
Quelli che passano alla Storia, per me, sono tutti in qualche modo cattivi; quindi non saprei… Mi verrebbe da dire Buenaventura Durruti o Rosa Luxemburg, ma ne so troppo poco.

I tuoi pittori preferiti?
Hopper, sopra tutti. Ma mi piacciono anche le forme tondeggianti di certi cavalli rinascimentali, il David e i Prigioni di Michelangelo, Piero della Francesca, molta pittura e scultura contemporanea (ma non le istallazioni, bleah!); e anche parecchia fotografia…

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Il questionario di Proust: Daniela Floriduz

Dove ti piacerebbe vivere?
A Berlino, città cosmopolita.

Il tuo ideale di felicità terrena?
Una società solidale, a misura di tutti.

Per quali errori hai più indulgenza?
Per quelli compiuti per eccesso di amore e di iperprotezione.

Qual è il tuo personaggio storico preferito?
Il Presidente Kennedy.

I tuoi pittori preferiti?
Giotto, Vermeer e Chagal.

I tuoi musicisti preferiti?
Mozart, Chopin e Rachmaninov.

I tuoi registi cinematografici preferiti?
Wenders, Rossellini, Avati.

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Il questionario di Proust: Mauro Danelli

Mauro DanelliDove ti piacerebbe vivere?
A Pordenone mi trovo bene, è una città che ti dà tranquillità, con tutti i rovesci della medaglia che vuoi. Ma a volte esco di qua alle due di notte, giro per la città anche per un’ora, senza problemi. Quindi la città ha anche dei vantaggi. Pordenone è anche un movimento culturale abbastanza interessante, anche per quello che vediamo adesso (giornate di Pordenonelegge, ndr).
Non tanto per quanto riguarda i lettori, ma per gli scrittori. Non ci sono mai stati così tanti scrittori come in questo momento (che può essere un bene o un male), la città è molto diversa rispetto a 20 anni fa.
Poi ci sono i posti di cui ti innamori, ma se ci andassi a vivere forse non sarebbe lo stesso. Ad esempio c’è un villaggio sopra Pesaro, a Casteldimezzo, affacciato sul mare, in mezzo alle colline, nella quiete totale…forse ci andrei da pensionato.
Secondo me Roma è la città più bella del mondo, per storia, per poesia, credo non abbia confronti. Però l’ho vista solo in agosto, e quindi non so come sia la vita durante l’anno. Da quello che dicono sembra che il resto dell’anno sia impraticabile. Non mi sposterei là però, ci passerei soltanto dei periodi.
Mi piacerebbe fare il libraio in Francia, è un altro mondo. Guardando l’Italia, io mi sto convincendo sempre di più che sia fondamentale per i ragazzi la storia. Dovremmo ripartire dalla spedizione dei Mille, dal Risorgimento, si capirebbe come sono andate le cose davvero.
La conclusione è che noi italiani non ne usciamo da questa situazione. Subito dopo ti dico: bisogna continuare a resistere, a lottare. Però è dura. A uno studente direi: vattene da qui.
A mio figlio che è Parigi dico: resta là. Là vedi la gente nei giardini, in metropolitana col libro in mano. Conosco librai “militanti” a Parigi. Certo, è una città grande, ma Roma è anche più grande come centro. Però non è pensabile fare il libraio militante qui.

Il tuo ideale di felicità terrena?
Penso che uno deve avere una missione, un ideale per cui combattere. Certo, non son per l’apatia, per la quiete. Uno deve lavorare, avere il senso dell’abnegazione, del dovere.

Per quali errori hai più indulgenza?
Quello in buona fede, cioè automaticamente quello per cui ci si ravvede. Altrimenti sono molto pesante, non transigo.

Il tuo personaggio storico preferito?
Non c’è, non credo agli eroi, ammiro solamente certe persone. Credo nella microstoria, nella storia fatta dalla gente. Poi certo ci sono delle persone che fanno da catalizzatori, però io credo davvero che una persona da sola non cambia il corso degli eventi. Ad esempio Napoleone si è trovato in un momento storico favorevole. E poi mi chiedo: ma se non fosse comparsa quella figura, quel fenomeno, sarebbe stato meglio o peggio? Per il Sud, la spedizione dei Mille è stata qualcosa in meglio in peggio? Ho una grande ammirazione di Garibaldi come personaggio, però non ho questa tendenza a vederli come eroi. Se vuoi, il personaggio a cui mi sento particolarmente vicino è Pasolini, che considero l’ultima genialità italiana. Dopo di lui c’è il vuoto. Forse aveva un po’ di sacralità della cultura, però era contraddittorio, bisogna prenderlo nella sua interezza. Dunque, vita, poesia, letteratura: sempre contro il potere. In questo senso è stato veramente notevole. Ha vissuto 55 anni e quello che è riuscito a fare in questo arco di tempo è straordinario, senza mai probabilmente raggiungere il capolavoro, ma è l’insieme che è un capolavoro.
Un altra figura importante è quella di Giulio Einaudi, che ha fatto una cosa unica al mondo, cioè formare una casa editrice, mettendo intorno al tavolo tutte le intelligenze di quel momento. Da lì sono passati tutti, ricordiamo Bompiani, Longanesi, Calasso che ha fondato l’Adelphi, Bollati che ha ripreso in mano la Boringhieri, sono usciti tutti da lì.

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Il questionario di Proust: Monica Franceschin

FranceschinDove ti piacerebbe vivere?
Da un po’ di tempo mi sento cittadina e a Pordenone sto bene. Per la vecchiaia vorrei un posto diverso, di fronte al mare, un’isola: è il mare il mio luogo per eccellenza.
Il tuo ideale di felicità terrena?
Un equilibrio tra mente e corpo.
Per quali errori hai più indulgenza?
Per quelli degli altri più che per i miei … e comunque per quelli privi di malizia.
Qual è il tuo personaggio storico preferito?
Rosa Parks, la donna di colore che nel “lontano” 1955 non ha lasciato il suo posto in autobus a un bianco: è stata il sogno di molti. È già storia?
I tuoi pittori preferiti?
Mi piace la pittura e sono molti: Velàzquez, Picasso, Cezanne, Caravaggio, Chagall, Hopper.
I tuoi musicisti preferiti?
Non lo so, sono tanti: Schumann del Concerto op.54 per pianoforte e orchestra, Ciaikovskij delle Sinfonie 5 e 6, e del Concerto per violino op.35, Mozart del Requiem, Mahler delle Sinfonie, Bach delle Variazioni Goldberg del Clavicembalo ben temperato, i primi che mi vengono in mente. Ma anche Miles Davis e il pianista jazz Bill Evans; e poi i Beatles, David Sylvian, De Andrè.
I tuoi registi cinematografici preferiti?
Il primo Woody Allen, un certo Almodòvar, Kubrik,Visconti, Truffaut e Hitchcock, il Leone di C’era una volta in America, Rossellini. Tra i più recenti i fratelli Cohen e Lars von Trier.
Quale qualità prediligi in un uomo?
L’energia accompagnata dalla schiettezza.
Quale qualità prediligi in una donna?
La capacità di ascoltare e la riservatezza.
Quale sport pratichi?
Nuoto e pilates, alquanto rilassanti, a tratti faticosi.
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Il questionario di Proust: Massimiliano Merisi

merisiDove ti piacerebbe vivere?
Nell’incertezza tra Vienna (per la musica) e Lisbona (per la luce), tutto sommato Pordenone va benissimo (almeno fino alla Pensione). E poi si sa che Romae Tibur amem, ventosus Tibure Romam
Il tuo ideale di felicità terrena?
Idealmente, in un giusto mezzo tra il bios theoretikòs e gli eroici furori, ma devo eccepire che, quoad nos, cioè nella realtà del limite che ci contraddistingue, l’espressione è una contraddizione in termini, un ossimoro bello e buono: il Paradiso Terrestre è per sempre perduto e chi ha cercato di riconquistarlo ha sempre finito per generare l’inferno. Felicità, a costo di essere banali, è accettare “laicamente” la propria inevitabile finitezza, aperti a una Trascendenza donata. In questo classicità e cristianesimo hanno un insegnamento solo.
Per quali errori hai più indulgenza?
Per quelli di chi se ne pente dopo averli commessi.
Qual è il tuo personaggio storico preferito?
Se, come dice il Filosofo, la poesia presenta le cose come avrebbero dovuto essere e la storia come esse sono effettivamente state, direi il personaggio che nella realtà storica del Seicento potrebbe aver coinciso con Lucia Mondella.
I tuoi pittori preferiti?
Una lunga schiera di un periodo breve (1400-1600), ma sintetizzo con Raffaello e Caravaggio.
I tuoi musicisti preferiti?
In effetti ne ho già cianciato da queste parti pomposamente qualche tempo fa. Per non ripetermi, voglio rendere qui nostalgicamente il giusto omaggio a Guccini,  Conte, e al Fossati del doppio live 1993.
I tuoi registi cinematografici preferiti?
Da parte di chi non mette piede in una sala da almeno vent’anni, Clint Eastwood mi sembra una risposta di tutto rispetto.
Quale qualità prediligi in un uomo?
L’assenza di vana curiositas.
Quale qualità prediligi in una donna?
Il non voler essere a tutti i costi un uomo.
Quale sport pratichi?
Il calcio. Ma in maniera rigorosamente platonica.
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Il questionario di Proust: Piervincenzo Di Terlizzi

-Dove ti piacerebbe vivere?

Tra i blocchi di pietra lucida delle vie attorno alla Cattedrale di Trani. Ma è il come, e con chi, che fa differenza, sempre e ovunque. E qui contano le persone -le persone che contano.

-Il tuo ideale di felicità terrena?

Le quattro virtù cardinali: giustizia, prudenza, fortezza, temperanza. Vedere le cose prima, essere padroni delle passioni (conoscendone la forza), tenere duro per cercare ciò che è giusto -magari.

-Per quali errori hai più indulgenza?

Per quelli altrui. Al contrario che per i miei, che aborrisco (specie quando li riconosco: sempre troppo tardi).

-Qual è il tuo personaggio storico preferito?

Il pescatore di uomini di Galilea. A partire da quando è andato in cerca degli ultimissimi.

 -I tuoi pittori preferiti?

Bottticelli, nelle stanze che ci accolgono stupefatti negli Uffizi a Firenze.

Beato Angelico, a San Marco, sempre a Firenze.

Piero della Francesca e la Leggenda della Vera Croce, ad Arezzo.

Più in qui, Edward Hopper.

-I tuoi musicisti preferiti?

Il Rossini delle ouvertures.

Franco Battiato di “Fisiognomica”.

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