Giovedì 8 marzo alle ore 18.00, presso la sala conferenze “Teresina degan” della Biblioteca Civica, si terrà la lettura di Arrivano le donne di Tonino Guerra con l’attrice Carla Manzon.
Arrivano le donne, è un libro pieno di poesia, un testo visto attraverso gli occhi di un uomo, un poeta che le donne le ha conosciute e amate. Un ritratto dolce, amaro e intenso dell’anima silenziosa delle donne, un universo che, come dice Guerra, “teneva me e Fellini avvolti e pieni di ammirazione confusa e ignorante”.
E’ proprio parlando con Fellini che nascono alcune riflessioni:
1. In Romagna, durante la civiltà contadina, che ci ha lasciato da poco, ha sempre comandato la donna: la azdora, che
guidava i movimenti della famiglia e del denaro
2. L’ignoranza della donna è sorridente, quella dell’uomo è pesante.
3. Noi siamo l’albero e loro le radici.
4. La donna è un universo misterioso che ti riempie di domande senza risposta.
5. La donna è sempre madre e noi sempre ragazzi disubbidienti.
6. La donna si nutre di sacrifici e noi di desideri.
7. Davanti ad una donna è come trovarsi davanti ad una montagna lontana che sembra trasparente.
8. Noi siamo pensieri e loro la nostra immaginazione.
Arrivano le donne si presenta come una carrellata di personaggi femminili partendo dalla madre, di cui racconta:
“Il giardino più bello della mia vita è quello che aveva creato mia madre in una zona del cortile dove c’erano i depositi del carbone e della legna per la vendita al pubblico. Un rettangolo di terra battuta con attorno vecchi tegami da cucina gonfi di gerani, belle di notte, gardenie ed altri fiori.
Una vecchia poltroncina sgangherata dal sole e dalla pioggia, permetteva a mia madre e anche a me di sostare per riempirsi gli occhi di colori.
Ecco dov’è il paradiso. Un mondo che abbiamo visto nell’infanzia e che ormai è diventato un giardino mentale.”.
Oppure la storia dei due amanti in Giulia:
“Giulia lentamente si gira fingendo di guardare in direzioni diverse per non creare sospetti a chi le stava davanti. I due corpi si uniscono con l’unico impedimento dei vestiti che tuttavia aumentano così tanto l’eccitamento. Restano attaccati anche quando il vagone è vuoto e loro continuano il viaggio oltre la loro fermata”.
Ritratti di donne africane che dondolano “con una danza segreta appena accennata” o di vecchie che vivono nei boschi o ancora la delicata risposta della donna di servizio nel racconto Ammirazione:
“Lei, che teneva con la punta delle dita alcune erbe sospese verso la bocca, si è bloccata con gli occhi pieni di lacrime. E mi ha detto: – Grazie, signor Tonino, perché nella mia vita mai nessun uomo è stato geloso di me”.
Tonino Guerra conosce profondamente l’animo delle donne, basta leggere il breve racconto dell’anziana ballerina che si crede seguita da un giovane e arrivata a casa:
“Una cosa straordinaria”, rispose la vecchia madre. “Un ragazzo mi ha seguito e io non volevo che mi vedesse in faccia per non deluderlo con la mia età. Guarda dalla finestra se è ancora giù sul marciapiedi”. La figlia andò alla finestra e vide sulla strada un vecchio che guardava su”.
La descrizione di una sacralità della vita fatta di gesti carichi di simboli, come nel racconto Tre piatti, dove un contadino tradito apparecchierà per tutta la vita la tavola per lui, per la moglie e per l’amante.
E infine una descrizione gioiosa del sesso delle donne che solo la delicatezza di Tonino Guerra poteva affrontare:
“Il sesso delle donne è una montagna bianca di zucchero, una foresta dove passano i lupi, è la carezza che tira i cavalli; è una ballerina vuota piena di aria nera e di lucciole; è un forno che brucia tutto.
E’ dal sesso delle donne che è venuto fuori il mondo, con gli alberi, le nuvole, il mare e gli uomini uno alla volta e di tutte le razze”.