A Pordenone, giovedì 19 settembre, nella sala del Ridotto del Teatro Verdi, si è tenuta la conferenza ALETHEIA, a scuola di satira (antica), nell’ambito della manifestazione pordenonelegge.it. L’incontro è stato tenuto dal professor Alberto Camerotto, docente all’università Ca’ Foscari di Venezia e da due studentesse, Martina Tosello e Sara Tessarin, che hanno curato insieme al professore e ad altri studiosi dell’Università il progetto “ALETHEIA” sulla satira antica.
L’incontro ha avuto inizio con la spiegazione del termine greco da parte del professor Camerotto il quale, interpellato da Andrea Preo, ha spiegato che la parola “aletheia” significa “verità”, un concetto alla base della satira. Dunque Camerotto è passato ad illustrare al giovane pubblico il progetto, nell’ambito dei “Classici contro”. Si tratta di un’idea nata all’interno dell’Università Ca’ Foscari e che oggi gode della partecipazione di ben dodici Università, sei italiane e sei straniere unite in un gruppo di ricerca internazionale che vuole analizzare la satira nel mondo classico, arrivando alla presentazione, nell’autunno 2013 presso il Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento, di un laboratorio dedicato a cittadini e studenti. Il professore ha spiegato che parte degli incontri si sono svolti in un teatro sanvitese, evidenziando come questa scelta si colleghi al mondo classico: i cittadini dell’Atene del V secolo, infatti, si riunivano nel teatro della polis per assistere a spettacoli e per riflettere insieme su temi importanti. Tutti i partecipanti erano sullo stesso piano e con le medesime opportunità di esprimersi.
A questo punto Andrea Preo ha posto un’interessante domanda al professor Camerotto: perché dare ad un progetto sulla satira il titolo “ALETHEIA”, verità? Tra curiosi aneddoti e interessanti riferimenti storico-letterari, il professore ha spiegato che la ricerca della verità è una caratteristica dell’essere umano sin dalle sue origini e che la satira, il genere controcorrente per eccellenza, si è rivelata nella sua lunga storia uno dei mezzi più efficaci per osservare il mondo con occhio critico, dando all’uomo la possibilità di lanciare uno sguardo su ciò che gli sta intorno, senza preconcetti o pregiudizi, nella ricerca, appunto, della verità.
Dopo un sentito applauso, è arrivato il momento delle giovani studentesse dell’Università Ca’ Foscari.
Martina Tosello ci ha presentato un breve passo da “La discesa agli Inferi” di Luciano di Samosata, celebre autore satirico del II secolo d.C. Gli Inferi vengono visti come un mondo parallelo al nostro, dove ognuno può parlare liberamente ed esprimere senza alcun timore le proprie opinioni, come dimostra un dialogo tra un pover’uomo e un tiranno.
Poi è stata la volta di Sara Tessarin: anche lei ha presentato un passo tratto da un’opera di Luciano di Samosata, il “Deorum Concilium” (Assemblea degli dei), nel quale Momos, dio del biasimo e della critica, personificazione della satira, analizza di fronte a tutte le altre divinità i problemi causati dalla presenza nell’Olimpo degli dei stranieri; un tema, quello dello straniero, che a pensarci bene non è così distante dalla nostra società.
Esatto, la nostra società. Perché è stato forse proprio questo l’aspetto più affascinante dell’intero progetto, l’incredibile modernità della satira classica, un genere che a torto può essere oggi definito “antico”.
Al termine dell’incontro il professor Camerotto ci ha lasciato tra gli applausi dell’interessato pubblico e con un invito, che ha più il sapore di un saggio consiglio: “Andate e… criticate!”
Alberto Francesconi