Vi ricordate “Sostiene Pereira”? Sì, il romanzo di Antonio Tabucchi in cui un pavido intellettuale riscattava la sua vita con un atto di coraggio e raccontava le orride verità del regime salazarista.
Vi ricordate Filippomaria Pontani? Sì, il giovane e brillantissimo filologo classico che abbiamo amato nei suoi interventi a “Classici contro” in cui alla dottrina si accompagnava una capacità di leggere il presente che è ciò a cui dovrebbe condurre la cultura.
Filippomaria Pontani non ha potuto essere presente alla tre giorni che si è svolta a San Vito al Tagliamento dal 24 al 26 ottobre 2013 dal titolo Aletheia. A scuola di satira (antica). Come Pereira ha deciso di dare il suo contributo a scoperchiare omertosi muri di silenzio.
E questa è la storia che vi voglio raccontare.
A Napoli esiste una benemerita biblioteca, quella dei Girolamini, di antica e nobile storia, frequentata tra gli altri dal filosofo G.B. Vico, che negli ultimi anni ha subito, come molti tesori pubblici, depauperamenti impressionanti. Solo che questa volta i depauperamenti sono avvenuti non per incuria, ma per precisa volontà di colui che fu nominato direttore della Biblioteca nel 2011, Marino Massimo De Caro. A chi ne studiasse il profilo, facendo una semplice ricerca in internet, risulterebbe evidente che si tratta di un personaggio a cui nessuno di noi affiderebbe nemmeno la più piccola biblioteca rionale, trattandosi di persona a quanto pare già nota per furto di libri antichi. Questo è esattamente ciò che è successo a Napoli, senza che nessuno, per quasi due anni, a parte i due storici bibliotecari precari, abbia mosso dito.
Siamo ora al processo. Filippomaria Pontani è là, lontano dal nostro sonnolento Nordest, a testimoniare che cosa ha visto quando si è recato nella biblioteca per i suoi studi.
Noi siamo qui, dispiaciuti di non aver potuto ascoltare il suo intervento, illuminante e divertente. Ma siamo orgogliosi dei motivi per cui non è con noi, perché Aletheia è la verità che rende l’uomo libero di aspirare a una società più civile.
Maria Piera Tramontin
(Se vi incuriosisce sapere qualcosa di più sull’argomento, vi segnalo l’articolo di Claudio Pappaianni e Luca Piana, Caccia al libro, sull’Espresso n. 43 del 31 ottobre 2013, e il libro di Tomaso Montanari, Le pietre e il popolo, edito da minimum fax nel marzo 2013, in cui l’autore ricostruisce con precisione la vicenda della biblioteca e del suo losco direttore con tutti gli addentellati politici.)