“Nemico, Amico, Amante” di Alice Munro (Dania Bulboaca)

Nemico, amico, amante è una raccolta di 9 racconti composta dall’autrice canadese Alice Munro e pubblicata per la prima volta dalla casa editrice “McClelland and Stewart” nel 2001.

L’autrice, nata nel 1931 ad Ontario (Canada) e vincitrice del premio Nobel per la letteratura nel 2013, iniziò la sua carriera letteraria pubblicando i suoi racconti nella rivista studentesca dell’università che frequentava per poi abbandonare gli studi e aprire una libreria: Munro’s Books. Continuò a scrivere cominciando a pubblicare svariati libri, vincendo numerosi premi e diventando la più importante autrice canadese contemporanea.

La caratteristica principale dei suoi brevi racconti, tutti ambientati nella sua regione natale (Southwestern Ontario, precisamente Toronto), è l’indagine delle relazioni umane attraverso la prospettiva quotidiana. Piacevole è sicuramente l’intreccio caratterizzato da continui spostamenti di narrazione dal passato al futuro che mantengono l’attenzione fissa sulla narrazione sin dalle prime parole. 

Tutti questi accorgimenti stilistici, che definiscono il suo modo di scrivere, sono decisamente presenti nei racconti del libro Nemico, amico, amante in cui attraverso la focalizzazione di un personaggio femminile ritroviamo svariate situazioni della natura umana: uno stile semplice, quotidiano e principalmente paratattico accompagnano questa entrata del lettore nelle vite raccontate.

Il libro si apre con il racconto che dà il nome al libro: una donna povera, non sposata e casalinga nella famiglia McCauley (composta dal Signor McCauley e la nipote Sabitha) è la protagonista del racconto. La madre di Sabitha è morta mentre il padre, Ken Boudreau, vive in un’altra casa, in completa povertà. Nel tempo libero la ragazzina incontra Edith, la figlia di un calzolaio e sua migliore amica , con la quale si diverte a scrivere lettere da parte del padre, Ken Boudreau, per Johanna fino a far credere a quest’ultima che l’uomo vuole  sposarla. È così che con i pochi risparmi che accumula nel tempo, la protagonista spera di crearsi una nuova vita in una zona rurale con Ken, l’uomo di cui piano piano si innamora. Egli tuttavia si ammala e Johanna si prende cura di lui fino a farlo tornare in forze: è il momento giusto per partire verso Saskatchewan con l’amato che la segue volentieri. Dopo qualche anno essi si sposano ed hanno un figlio: quando Edith scopre tale notizia è molto sorpresa da come grazie ad uno scherzo la condizione della donna è cambiata radicalmente e il desiderio di evadere dalla situazione di povertà dei genitori, la stimola a volere ancor di più cambiare per mostrare a tutti chi è veramente.

Seguono altre particolari storie come quella del ponte galleggiante in cui una donna di mezz’età malata di cancro e sposata con Neal, finisce per ritrovarsi con Ricky, un ragazzo molto giovane, che la porta a vedere lo spettacolo dato da un ponte galleggiante su una sorta di lago paludoso: è qui che egli la bacia. Questo gesto anziché farla sentire in colpa, dà alla donna maggior forza per cercare di combattere la sua malattia che, a detta dei medici, stava recedendo.

Peculiare è anche la storia dei mobili di famiglia in cui Alfrida, una scrittrice di una rivista molto nota, fonda una strana relazione di odio e amore con la figlia di suo cugino. Segue “Conforto”, un racconto unico nel suo genere, la storia di due coniugi e la sclerosi laterale amiotrofica che porta Lewis a suicidarsi, “Ortiche”, com l’amore “non utilizzabile ma che si mantiene vivo come una goccia di miele” tra la protagonista e Mike, “Post and Beam” dove Lorna, per evitare il suicidio di sua cugina, fa un voto a Dio pur non essendo credente, “Quello che si ricorda” il racconta dell’influenza che ha l’eroina su ciò che succede. Il libro termina poi con “queenie”, la storia di una ragazza che sposa il vicino di casa molto più grande di lei in cui la scena di spannüng è rappresentata dall’intento di violenza da parte dell’uomo e “The bear came over the mountain”, affascinante narrazione da cui fu tratto poi un film: Grant, un professore universitario ormai ritirato, e Fiona sono sposati felicemente da decenni nonostante i momenti d’ira in cui il coniuge ferisce più volte la moglie, anche gravemente. Fiona si ammala di Alzhaimer quindi Grant è obbligato a portarla in un centro in cui lei verrà curata. Dopo 30 giorni, periodo in cui i due non possono vedersi, Grant visita la moglie che però si è dimenticata di lui iniziando una relazione con Aubrey, anch’esso nella clinica. Il marito è aflitto da enormi sensi di colpa tanto che comincia a pensare che sia lui la causa della situazione che sta vivendo finché accetta ciò che sta accadendo perché secondo lui inevitabile. La moglie di Aubrey, Marian, dopo un periodo di tempo riporta il marito a casa e Grant si sente in dovere di fare qualcosa, soprattutto poiché la situazione di Fiona peggiora sempre più: cerca di mettersi d’accordo con Marian per fare in modo che i due si vedano di tanto in tanto ma Marian si rifiuta affermando che è molto difficile curare il marito e che le finanze scarseggiano: Grant percepisce però la solitudine che in realtà essa prova. Molto triste torna a casa dove scopre che Marian l’ha invitato ad un ballo per single: egli è sconcertato ma pensa che avere una relazione con quest’ultima riunirebbe Aubrey con Fiona, perciò accetta. Quando egli però avvisa la moglie che presto rivedrà l’amato, la moglie riprende parte della memoria riconoscendolo e accusandolo di averla abbandonata. A queste parole lui appoggia la faccia sui capelli bianchi di lei e le risponde “mai e poi mai”.

Io personalmente ho trovato i racconti molto piacevoli, nonostante alcune accortezze stilistiche che generalmente rendono un testo pesante (numerose sono le descrizioni nel racconto “ortiche” per esempio) e nonostante i continui salti temporali che pur essendo sempre ben disposti a volte richiedevano molta più attenzione nella lettura. Apprezzati sono stati anche i moltissimi dettagli di vita quotidiana (come per esempio provare e comprare un vestito nel racconto Nemico, Amico, Amante, o lo scappare dalla confusione della città per rifugiarsi in una caffetteria) che, oltre ad ambientare la scena molto bene, rendono più autentiche le storie facendo credere di essere proprio lì o addirittura nei pensieri più profondi delle protagoniste. Interessante la collocazione delle narrazioni nei testi che, pur non essendo collegate, alternano i ritmi e le aspettative della lettura. Un altro aspetto che personalmente ho adorato è stata l’ambientazione in un’unica regione che mi ha fatto pensare a quante svariate situazioni succedono contemporaneamente ogni giorno intorno ad ognuno di noi senza che noi passanti ce ne rendiamo conto. 

 

Dania Bulboaca

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