L’arte di essere fragili – Alessandro D’Avenia.

L’arte di essere fragili non si può definire un vero e proprio romanzo, poiché non viene raccontata una storia e non c’è un vero e proprio protagonista che compie imprese; piuttosto si potrebbe definire meglio come un manuale di vita.

Secondo D’Avenia, le persone vivono in uno stato di eterna infelicità, oppresse dal buio e dalla paura di scoprire la bellezza e la voglia di vivere; sono carenti di passioni e, pur di non affrontare le loro paure, preferiscono accontentarsi del “rivestimento” della vita. Nel romanzo l’autore afferma di essere riuscito a trovare il segreto del vivere, accettando la sua paura. L’aiuto è giunto grazie al poeta Giacomo Leopardi, che grazie alle sue poesie è riuscito a svelare il segreto di una vita felice.

L’autore cerca di spiegare a noi lettori, attraverso una corrispondenza epistolare, i metodi per trovare la felicità, che prima di essere nelle piccole cose, si trova proprio dentro di noi. Attraverso questa corrispondenza immaginaria, D’Avenia si mette in contatto con Leopardi, ponendogli varie domande. Il libro è diviso in parti che segnalano le fasi dell’esistenza umana.

Abbiamo presentato il romanzo ad alcune sezioni della scuola media “Centro storico”. In ogni sezione abbiamo fatto in modo di invogliare i ragazzi alla lettura del libro, attraverso una breve presentazione su trama e autore e in seguito attraverso un gioco di carattere psicologico.

Nonostante la complessità degli argomenti trattati nel romanzo, i ragazzi sono stati coinvolti tutti attivamente.

Linda Centis, Bianca De Lorenzo Buffolo, Irene Magris – IIDc

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