Di ognuno di noi due cose sono certe, il nostro nome e la data di nascita.

La morte, che tutti reputiamo sia l’unico avvenimento certo della nostra esistenza, in realtà non lo è. Sappiamo che prima o poi avverrà, ma non conosciamo né il come, né il perché.

Lui è Archibald Ferguson, Archie, nato il 2 marzo del 1947.

Il resto è tutto da scoprire.

Paul Auster ci scaraventa nelle quattro vite di questo ragazzo e ci rende complici delle sue decisioni. Ci travolge e ci incanta, ci terrorizza e ci ammalia, ci stupisce e ci sconvolge.

4321 è l’intreccio di quattro possibili vite vissute dalla stessa persona.

Ė un insieme di personaggi che compaiono e scompaiono, che in una vita hanno un ruolo e in un’altra ne hanno uno diverso. Ė un insieme di fatti inaspettati e continue scelte.

L’autore è geniale poiché è riuscito a comporre una vera e propria opera d’arte nella quale il lettore si perde, si ritrova, si schiarisce le idee sulla propria essenza della vita, ma soprattutto riesce a riscoprire se stesso tra le pagine.

Ė impossibile staccare gli occhi da quelle righe e la mente dalle stravaganti vite di Ferguson, un ragazzo curioso, dalle mille sfumature, felice, triste, coraggioso, spaventato. Un protagonista che non finisce mai di stupire.

Le sue quattro vite proseguono parallelamente in un repentino susseguirsi di vicende.

C’è un evento che però le accomuna, l’incontro con Amy, la ragazza che lo farà sempre innamorare.

Questo ci fa capire che nella vita, qualsiasi siano le circostanze, ci sono degli eventi che devono accadere e delle persone che siamo destinati ad incontrare.

L’animo curioso del protagonista che si stupisce per qualsiasi cosa ed è attento ad ogni genere di cambiamento, insegna che non bisogna mai fermarsi e credere che sia finita, ma continuare ad andare avanti e avere la voglia di vedere in atto ogni cambiamento.

Grazie a Archie ho capito quanto una piccola e banale scelta possa scombinare le carte del nostro destino, guidandoci verso nuovi orizzonti e continui mutamenti.

Questo capolavoro setaccia i sentimenti, apre nel profondo chiunque lo legga, per riuscire a prelevare la parte più vera e nascosta di sé, attraverso le vite del protagonista e quelle altrettanto mutevoli di chi gli sta accanto.

Se non avessi scelto di leggere questo libro, ora non avrei una penna tra le dita e non starei scrivendo ciò che più mi ha colpito del capolavoro di Auster.

La vita è tutta una questione di scelte e dopotutto, noi siamo le scelte che facciamo.

Ferguson è un uomo che riflette, un genio fin dalla sua giovane età, che riesce, come ha fatto l’autore, a giocare con le menti degli altri, entrarci e sconvolgerle.

Non conosco nulla di quello che potrà essere il mio futuro. Ho dei sogni, dei desideri, ma nessuna certezza. Sono convinta però che in questa vita esista un filo sottile che la conduce. Nonostante il caso ed il destino, le tappe più importanti e gli incontri fondamentali che abbiamo fatto e che faremo sono già stati scritti e appartengono a questo filo conduttore, perché, anche se noi non ce le accorgiamo, la vita accade mentre noi la stiamo programmando.

Ogni tassello che Archie aggiunge ad una delle sue vite è un frammento di risposta che diamo ad una nostra domanda, un tamponamento ad un nostro dubbio, una certezza alla nostra insicurezza ed un cambiamento alla nostra vita.

Alice Pizzo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *